Sintesi del foglietto illustrativo di 043906039 - XADAGO*30CPR RIV 50MG

Denominazione

XADAGO COMPRESSE RIVESTITE CON FILM (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale).

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci antiparkinsoniani, inibitori delle monoaminoossidasi-B.

Principi attivi

Safinamide metansolfonato.

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; crospovidone di tipo A; stearato di magnesio; silice anidra colloidale. Rivestimento con film: ipromellosa; glicole polietilenico 6000; diossido di titanio (E171); ossido di ferro rosso (E172); mica (E555).

Indicazioni

Trattamento di pazienti adulti affetti da malattia di Parkinson idiopatica come terapia aggiuntiva a una dose stabile di levodopa (L-dopa) in monoterapia o in associazione ad altri medicinali per la malattia di Parkinson in pazienti fluttuanti in fase da intermedia ad avanzata.

Controindicazioni/eff.secondar

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; trattamento concomitante con altri inibitori delle monoaminossidasi (MAO); trattamento concomitante con petidina; uso in pazienti con severa compromissione epatica; uso in pazienti con albinismo, degenerazione retinica, uveite, retinopatia ereditaria o severa retinopatia diabetica progressiva.

Posologia

Il trattamento con il medicinale deve essere iniziato a una dose di 50 mg al giorno. Tale dose giornaliera puo' essere aumentata a 100 mg/die in base alle esigenze cliniche individuali. Se una dose viene saltata, la dose successiva deve essere assunta all'orario abituale il giorno successivo. Anziani: non sono necessarie modifiche della dose nei pazienti anziani. L'esperienza sull'uso di safinamide in pazienti di eta' superiore ai 75 anni e' limitata. Compromissione epatica: l'uso del farmaco in pazienti con severa compromissione epatica e' controindicato. Non sono necessari aggiustamenti della dose in pazienti con compromissione epatica lieve. Nei pazienti con compromissione epatica moderata si raccomanda la dose inferiore di 50 mg/die. Se i pazienti peggiorano da compromissione epatica moderata a severa, l'assunzione del farmaco deve essere interrotta. Compromissione renale: non sono necessarie modifiche della dose per i pazienti con compromissione renale. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di safinamide nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: per uso orale. Il farmaco deve essere assunto con dell'acqua. Il medicinale puo' essere assunto sia a digiuno che a stomaco pieno.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

In generale, il medicinale puo' essere utilizzato con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) alla minima dose efficace, prestando attenzione a sintomi serotoninergici. In particolare, deve essere evitato l'uso concomitante di farmaco e fluoxetina o fluvoxamina oppure, qualora il trattamento concomitante fosse necessario, questi medicinali devono essere usati a dosi basse. Deve essere valutato un periodo di washout corrispondente a 5 emivite del SSRI usato precedentemente prima di iniziare il trattamento con il medicinale. Devono trascorrere almeno 7 giorni tra l'interruzione dell'assunzione del medicinale e l'inizio del trattamento con inibitori delle MAO o petidina. Compromissione epatica: si deve prestare cautela quando si inizia il trattamento con il farmaco in pazienti con compromissione epatica moderata. Se i pazienti peggiorano da compromissione epatica moderata a severa, l'assunzione del medicinale deve essere interrotta. Possibilita' di degenerazione retinica in pazienti con presenza/anamnesi di malattia retinica il medicinale non deve essere somministrato a pazienti con anamnesi oftalmologica tale da porli a maggior rischio di possibili effetti retinici (es. pazienti albini, anamnesi familiare di malattia retinica ereditaria, retinite pigmentosa, qualsiasi retinopatia attiva o uveite). Disturbi del controllo degli impulsi (ICD): in pazienti trattati con agonisti dopaminergici e/o terapie dopaminergiche possono verificarsi disturbi del controllo degli impulsi. Si sono avute segnalazioni di ICD anche con altri inibitori delle MAO. Il trattamento con safinamide non e' stato associato ad alcun aumento dell'insorgenza di ICD. Pazienti e assistenti dei pazienti devono essere informati dei sintomi comportamentali di ICD osservati nei pazienti trattati con inibitori delle MAO, compresi casi di compulsioni, pensieri ossessivi, gioco d'azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualita', comportamento impulsivo e sindrome da acquisto compulsivo. Effetti indesiderati dopaminergici: safinamide, usato in aggiunta alla levodopa, puo' potenziare gli effetti indesiderati della levodopa esacerbando la discinesia preesistente e rendendo necessaria una diminuzione della levodopa. Questo effetto non e' stato osservato quando safinamide e' stato usato in aggiunta ad agonisti della dopamina in pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale.

Interazioni

>>Interazioni farmacodinamiche in vivo e in vitro. Inibitori delle MAO e petidina: il medicinale non deve essere somministrato in concomitanza ad altri inibitori delle MAO (compresi moclobemide), perche' puo' esistere il rischio di inibizione non selettiva delle MAO che potrebbe provocare una crisi ipertensiva. Reazioni avverse gravi sono state segnalate con l'uso concomitante di petidina e inibitori delle MAO. Poiche' si potrebbe trattare di un effetto di classe, la somministrazione concomitante del farmaco e petidina e' controindicata. Si sono avute segnalazioni di interazioni tra medicinali con l'uso concomitante di inibitori delle MAO e medicinali simpaticomimetici. Data l'attivita' inibitoria sulle MAO di safinamide, la somministrazione concomitante del medicinale e simpaticomimetici, come quelli presenti in decongestionanti nasali e orali o medicinali per il raffreddore contenenti efedrina o pseudoefedrina, richiede cautela. Destrometorfano: si sono avute segnalazioni di interazioni tra medicinali con l'uso concomitante di destrometorfano e inibitori non selettivi delle MAO. Data l'attivita' inibitoria sulle MAO di safinamide, la somministrazione concomitante del medicinale e destrometorfano non e' raccomandata oppure si deve usare cautela, qualora il trattamento concomitante sia necessario. Antidepressivi: l'uso concomitante di farmaco e fluoxetina o fluvoxamina deve essere evitato. Questa precauzione si basa sulle reazioni avverse gravi (es. sindrome serotoninergica), sebbene rare, osservate in caso di uso di SSRI e destrometorfano con inibitori delle MAO. Se necessario, l'uso concomitante di questi medicinali deve avvenire alla minima dose efficace. Prima di iniziare il trattamento con il farmaco deve essere valutato un periodo di washout corrispondente a 5 emivite del SSRI usato in precedenza. Sono state riferite reazioni avverse gravi con l'uso concomitante di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina (SNRI), antidepressivi triciclici/tetraciclici ed inibitori delle MAO. Data l'attivita' inibitoria selettiva e reversibile sulle MAO-B di safinamide, la somministrazione di antidepressivi e' possibile, purche' usati alle minime dosi necessarie. Interazione tiramina/safinamide: i risultati di uno studio in cui la somministrazione era endovenosa e due studi nei quali la somministrazione era orale a breve termine di stimolazione con tiramina, uniti ai risultati del monitoraggio a domicilio della pressione arteriosa dopo i pasti durante l'assunzione cronica in due sperimentazioni terapeutiche su pazienti con malattia di Parkinson, non hanno rilevato alcun aumento clinicamente importante della pressione arteriosa. Tre studi terapeutici condotti su pazienti con malattia di Parkinson senza restrizioni per la tiramina, non hanno anch'essi rilevato alcuna evidenza di potenziamento della tiramina. Il medicinale puo' pertanto essere usato in sicurezza senza alcuna restrizione alimentare per la tiramina. Interazioni farmacocinetiche in vivo e in vitro: non sono stati osservati effetti sulla clearance di safinamide in pazienti con malattia di Parkinson trattati con safinamide come terapia aggiuntiva a L-dopa e/o DA-agonisti cronici, inoltre il trattamento con safinamide non ha modificato il profilo farmacocinetico della L-dopa somministrata in concomitanza. Uno studio in vivo delle interazioni tra farmaci condotto con ketoconazolo non ha indicato alcun effetto clinicamente rilevante sui livelli di safinamide. Studi nell'uomo per valutare le interazioni di safinamide con substrati di CYP1A2 e CYP3A4 (caffeina e midazolam) non hanno evidenziato alcun effetto clinicamente significativo sul profilo farmacocinetico di safinamide. Questi risultati sono in linea con quelli dei test in vitro , nei quali non e' stata osservata alcuna induzione o inibizione significativa del CYP e che hanno indicato che gli enzimi del CYP svolgono un ruolo marginale nella biotrasformazione di safinamide. Safinamide puo' inibire temporaneamente in vitro la proteina di resistenza del cancro della mammella (BCRP). Tuttavia, in uno studio d'interazione farmaco-farmaco con diclofenac nell'uomo non sono state osservate interazioni significative. Pertanto, non e' necessaria nessuna precauzione quando safinamide viene assunta con medicinali substrati della BCRP (es. pitavastatina, pravastatina, ciprofloxacina, metotrexato, topotecano, diclofenac o glyburide). Safinamide e' eliminato quasi esclusivamente tramite il metabolismo, per la maggior parte da amidasi ad alta capacita', che non sono state ancora caratterizzate. Safinamide viene eliminato principalmente nell'urina. Nei microsomi epatici umani (HLM), la fase di N-dealchilazione sembra essere catalizzata dal CYP3A4, dato che la clearance di safinamide negli HLM e' risultata inibita per il 90% dal ketoconazolo. Attualmente non esistono in commercio medicinali che e' noto provocano interazioni tra farmaci clinicamente significative attraverso l'inibizione o l'induzione degli enzimi amidasi. Safinamide inibisce in vitro il trasportatore di catione organico 1 OCT1 (organic cation transporter 1) a concentrazioni clinicamente rilevanti nella vena porta. Percio', e' necessaria cautela quando safinamide viene somministrata contestualmente con farmaci substrati dell'OCT1 e che hanno un t max simile a quello di safinamide (2 ore) (ad es. metformina, aciclovir, ganciclovir) in quanto l'esposizione a questi substrati potrebbe essere conseguentemente aumentata. Il metabolita NW-1153 e' un substrato del trasportatore di anioni organici 3 (OAT3) a concentrazioni clinicamente rilevanti. I medicinali inibitori dell'OAT3 somministrati in concomitanza a safinamide possono ridurre la clearance di NW-1153 e pertanto possono aumentarne l'esposizione sistemica. L'esposizione sistemica di NW-1153 e' bassa (1/10 della safinamide originale). Questo potenziale aumento e' con tutta probabilita' di nessuna rilevanza clinica, poiche' NW-1153, il primo prodotto nella via metabolica, e' ulteriormente trasformato a metaboliti secondari e terziari. Popolazione pediatrica: sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti.

Effetti indesiderati

E' noto che si verificano reazioni avverse gravi con l'uso concomitante di SSRI, SNRI, antidepressivi triciclici/tetraciclici e inibitori delle MAO, quali crisi ipertensive (pressione arteriosa alta, collasso), sindrome neurolettica maligna (confusione, sudorazione, rigidita' muscolare, ipertermia, aumento della CPK), sindrome serotoninergica (confusione, ipertensione, rigidita' muscolare, allucinazioni) e ipotensione. Con gli inibitori delle MAO si sono avute segnalazioni di interazioni tra farmaci con l'uso concomitante di medicinali simpaticomimetici. Nei pazienti trattati con agonisti della dopamina e/o altre terapie dopaminergiche possono manifestarsi disturbi del controllo degli impulsi, gioco d'azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualita', sindrome da acquisto compulsivo e alimentazione incontrollata. Infezioni ed infestazioni. Non comune: infezione delle vie urinarie; rara: broncopolmonite, foruncolo, nasofaringite, pioderma, rinite, infezione dentale, infezione virale. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma a cellule basali; rara: acrochordon, nevi melanocitici, cheratosi seborroica, papilloma cutaneo. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia, leucopenia, anomalie degli eritrociti; rara: eosinofilia, linfopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: inappetenza, ipertrigliceridemia, aumento dell'appetito, ipercolesterolemia, iperglicemia; rara: cachessia, iperkaliemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: allucinazioni, depressione, sogni anomali, ansia, stato confusionale, labilita' affettiva, aumento della libido, disturbi psicotici, irrequietezza, disturbi del sonno; rara: compulsioni, delirio, disorientamento, illusione, comportamento impulsivo, perdita della libido, pensieri ossessivi, paranoia, eiaculazione precoce, attacchi di sonno, fobia sociale, ideazione suicidaria. Patologie del sistema nervoso. Comune: discinesia, sonnolenza, capogiri, cefalea, malattia di parkinson; non comune: parestesia, disturbi dell'equilibrio, ipoestesia, distonia, fastidio alla testa, disartria, sincope, disturbi cognitivi; rara: coordinazione anomala, disturbo dell'attenzione, disgeusia, iporeflessia, dolore radicolare, sindrome delle gambe senza riposo, sedazione. Patologie dell'occhio. Comune: cataratta; non comune: vista offuscata, scotoma, diplopia, fotofobia, disturbi retinici, congiuntivite, glaucoma; rara: ambliopia, cromatopsia, retinopatia diabetica, eritropsia, emorragia oculare, dolore oculare, edema palpebrale, ipermetropia, cheratite, aumento della lacrimazione, cecita' notturna, papilledema, presbiopia, strabismo. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni, tachicardia, bradicardia sinusale, aritmia; rara: infarto miocardico. Patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica; non comune: ipertensione, ipotensione, vene varicose; rara: spasmi arteriosi, arteriosclerosi, crisi ipertensiva. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse, dispnea, rinorrea; rara: broncospasmo, disfonia, dolore orofaringeo, spasmo orofaringeo. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: stipsi, dispepsia, vomito, bocca secca, diarrea, dolore addominale, gastrite, flatulenza, distensione addominale, ipersecrezione salivare, malattia da reflusso gastroesofageo, stomatite aftosa; rara: ulcera peptica, conati di vomito, emorragia del tratto gastrointestinale superiore. Patologie epatobiliari. Rara: iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: iperidrosi, prurito generalizzato, reazioni di fotosensibilita', eritema; rara: alopecia, vesciche, dermatite da contatto, dermatosi, ecchimosi, cheratosi lichenoide, sudorazione notturna, dolore cutaneo, disturbo della pigmentazione, psoriasi, dermatite seborroica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: mal di schiena, artralgia, spasmi muscolari, rigidita' muscolare, dolore nelle estremita', debolezza muscolare, sensazione di pesantezza; rara: spondilite anchilosante, dolore al fianco, gonfiore articolare, dolore muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo, osteoartrite, cisti sinoviali. Patologie renali e urinarie. Non comune: nicturia, disuria; rara: urgenza minzionale, poliuria, piuria, esitazione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. non comune: disfunzione erettile; rara: iperplasia prostatica benigna, disturbo mammario, dolore mammario. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento, astenia, disturbi dell'andatura, edema periferico, dolore, sensazione di calore; rara: riduzione dell'effetto del farmaco, intolleranza al farmaco, sensazione di freddo, malessere, piressia, xerosi. Esami diagnostici. Non comune: calo ponderale, aumento ponderale, aumento della creatina fosfochinasi ematica, aumento dei trigliceridi ematici, aumento della glicemia, aumento dell'urea ematica, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento del bicarbonato ematico, aumento della creatinina ematica, prolungamento dell'intervallo QT nell'elettrocardiogramma, anomalie nel test di funzionalita' epatica, anomalie nelle analisi delle urine, aumento della pressione arteriosa, diminuzione della pressione arteriosa, anomalie nelle procedure diagnostiche oftalmiche; rara: riduzione del calcio ematico, riduzione del potassio ematico, riduzione del colesterolo ematico, aumento della temperatura corporea, murmuri cardiaci, anomalie nel test da sforzo cardiaco, diminuzione dell'ematocrito, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione del rapporto internazionale normalizzato, diminuzione della conta dei linfociti, diminuzione della conta piastrinica, aumento delle lipoproteine a densita' molto bassa. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: cadute; non comune: frattura del piede; rara: contusioni, embolia adiposa, lesioni alla testa, lesioni alla bocca, lesioni scheletriche. Circostanze sociali. Rara: gioco d'azzardo. La discinesia e' stata la reazione avversa piu' comune segnalata nei pazienti trattati con safinamide usato in combinazione con L-dopa in monoterapia o in associazione ad altri trattamenti per la malattia di Parkinson. La discinesia si e' verificata all'inizio del trattamento, e' stata classificata come "severa", ha determinato l'interruzione del trattamento in un numero molto limitato di pazienti (circa l'1,5%) e non ha reso necessaria la riduzione della dose in nessun paziente. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Il medicinale non deve essere usato in donne in eta' fertile, salvo vengano utilizzate misure contraccettive efficaci. I dati relativi all'uso di safinamide in donne in gravidanza non sono disponibili. Studi sugli animali hanno evidenziato reazioni avverse in seguito a esposizione a safinamide durante la gravidanza o l'allattamento. Alle donne in eta' fertile deve essere consigliato di evitare la gravidanza durante la terapia con safinamide. Il medicinale non deve essere somministrato durante la gravidanza. Si prevede che safinamide sia escreto nel latte, poiche' sono state osservate reazioni avverse nei cuccioli di ratto esposti tramite il latte materno. Non si puo' escludere un rischio per il lattante. Il farmaco non deve essere somministrato alle donne che allattano con latte materno. Studi sugli animali indicano che il trattamento con safinamide e' associato a reazioni avverse sulle prestazioni riproduttive femminili nel ratto e sulla qualita' dello sperma. La fertilita' dei ratti maschio non viene influenzata.