Sintesi del foglietto illustrativo di 042658029 - TRESIBA*FLEXT 5PEN 3ML 100U/ML

Denominazione

TRESIBA 100 UNITA'/ML SOLUZIONE INIETTABILE IN PENNA PRE-RIEMPITA (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale).

Categoria farmacoterapeutica

Insuline ed analoghi.

Principi attivi

Insulina degludec.

Eccipienti

Glicerolo; metacresolo; fenolo; acetato di zinco; acido cloridrico (per aggiustamento del pH); idrossido di sodio (per aggiustamento del pH); acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Trattamento del diabete mellito in adulti.

Controindicazioni/eff.secondar

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Il medicinale e' un'insulina basale da somministrare per via sottocutanea una volta al giorno, preferibilmente alla stessa ora ogni giorno. La potenza degli analoghi dell'insulina, compresa l'insulina degludec, e' espressa in unita' (U). Una (1) unita' (U) di insulina degludec corrisponde a 1 unita' internazionale (UI) di insulina umana e a 1 unita' di insulina glargine o a 1 unita' di insulina detemir. In pazienti con diabete mellito di tipo 2, il farmaco puo' essere somministrato da solo o in qualsiasi combinazione con medicinali antidiabetici orali, agonisti del recettore del GLP-1 e insulina in bolo. Nel diabete mellito di tipo 1, il medicinale deve essere combinato a un'insulina ad azione breve/rapida per coprire il fabbisogno insulinico prandiale. Il dosaggio deve essere determinato sulla base delle necessita' individuali dei pazienti. Si raccomanda di ottimizzare il controllo glicemico mediante aggiustamenti della dose sulla base del glucosio plasmatico a digiuno. Come per tutti i medicinali insulinici, un aggiustamento della dose puo' rendersi necessario se i pazienti aumentano l'attivita' fisica, se modificano la dieta abituale o nel corso di una malattia concomitante. Il farmaco 100 unita'/mL e 200 unita'/mL e' disponibile in due dosaggi. La dose necessaria e' misurata per entrambi in unita'. Gli incrementi, comunque, differiscono nei due dosaggi del medicinale. Una dose da 1 a 80 unita' per iniezione puo' essere somministrata con il farmaco 100 unita'/mL con incrementi di 1 unita'. Una dose da 2 a 160 unita' per iniezione puo' essere somministrata con il farmaco 200 unita'/mL con incrementi di 2 unita'. La dose e' fornita in meta' del volume di 100 unita'/mL di insulina basale. Il contatore della dose mostra il numero di unita' indipendentemente dal dosaggio e non deve essere fatta alcuna conversione della dose nel trasferimento del paziente al nuovo dosaggio. Flessibilita' degli orari di somministrazione: per i casi in cui la somministrazione allo stesso orario del giorno non e' possibile, il farmaco offre la flessibilita' di orario di somministrazione dell'insulina. Deve essere sempre garantito un minimo di 8 ore tra un'iniezione e l'altra. I pazienti che dimenticano una dose, sono tenuti a iniettarla non appena se ne accorgono e a riprendere quindi lo schema di monosomministrazione giornaliera abituale. Inizio del trattamento Pazienti con diabete mellito di tipo 2: la dose iniziale giornaliera totale raccomandata e' di 10 unita', seguita da aggiustamenti posologici individuali. Pazienti con diabete mellito di tipo 1: il farmaco deve essere usato una volta al giorno insieme all'insulina prandiale e necessita di successivi aggiustamenti posologici individuali. Trasferimento da altri medicinali insulinici: si raccomanda un monitoraggio costante della glicemia durante il trasferimento e nelle settimane seguenti. Dosi e tempi di somministrazione di medicinali insulinici concomitanti ad azione rapida/breve o di altri trattamenti antidiabetici concomitanti possono necessitare di un aggiustamento. Pazienti con diabete mellito di tipo 2: per i pazienti con diabete di tipo 2 che usano una terapia insulinica basale, basal/bolus, premiscelata o automiscelata, il passaggio dall'insulina basale al farmaco puo' essere effettuato unita' per unita' in base alla dose precedente di insulina basale, seguita da aggiustamenti posologici individuali. Pazienti con diabete mellito di tipo 1: per la maggior parte dei pazienti con diabete di tipo 1, il passaggio dall'insulina basale al farmaco puo' essere effettuato unita' per unita' in base alla dose precedente di insulina basale con successivi aggiustamenti posologici individuali. Per i pazienti con diabete di tipo 1 che passano dall'insulina basale due volte al giorno o che presentano HbA1c < 8,0% al momento del passaggio, la dose di medicinale deve essere determinata su base individuale. Deve essere presa in considerazione una riduzione della dose seguita da un aggiustamento posologico individuale sulla base della risposta glicemica. Uso del farmaco in combinazione con gli agonisti del recettore del GLP-1 in pazienti con diabete mellito di tipo 2: quando si aggiunge il farmaco agli agonisti del recettore del GLP-1, la dose giornaliera iniziale raccomandata e' di 10 unita' seguita da aggiustamenti della dose individuali. Quando si aggiunge il prodotto agli agonisti del recettore del GLP-1, si raccomanda di ridurre del 20% la dose del farmaco per minimizzare il rischio di ipoglicemia. Successivamente la dose puo' essere aggiustata individualmente. Pazienti anziani (>= 65 anni): il medicinale puo' essere utilizzato in pazienti anziani. Occorre intensificare il monitoraggio della glicemia ed aggiustare la dose dell'insulina su base individuale. Compromissione renale ed epatica: il medicinale puo' essere utilizzato in pazienti con compromissione renale ed epatica. Occorre intensificare il monitoraggio della glicemia ed aggiustare la dose dell'insulina su base individuale. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del prodotto in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta' non sono state stabilite. Modo di somministrazione: il medicinale e' esclusivamente per uso sottocutaneo. Il farmaco non deve essere somministrato per via endovenosa, poiche' cio' puo' provocare gravi ipoglicemie. Il prodotto non deve essere somministrato per via intramuscolare, poiche' cio' puo' modificare l'assorbimento. Il medicinale non deve essere usato nei microinfusori. Il farmaco e' somministrato per via sottocutanea tramite iniezione nella coscia, nella parte superiore del braccio o nella parete addominale. Le sedi di iniezione devono essere sempre ruotate all'interno della stessa area per ridurre il rischio di lipodistrofia. Il farmaco e' fornito in una penna preriempita (FlexTouch) progettata per essere impiegata con gli aghi per iniezione NovoFine o NovoTwist. La penna preriempita da 100 unita'/mL eroga 1-80 unita' con incrementi di 1 unita'.

Conservazione

Prima del primo uso: conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C); tenere lontano dagli elementi refrigeranti; non congelare; tenere il cappuccio sulla penna per proteggere dalla luce. Dopo la prima apertura o nel trasporto come scorta: non refrigerare; non conservare sopra 30 graid C; tenere il cappuccio sulla penna per proteggere dalla luce.

Avvertenze

La mancata assunzione di un pasto o un esercizio fisico faticoso e non programmato puo' indurre ipoglicemia. L'ipoglicemia puo' verificarsi se la dose di insulina e' troppo alta rispetto al fabbisogno insulinico del paziente. I pazienti che hanno avuto un sensibile miglioramento nel controllo della glicemia (ad esempio grazie ad una terapia insulinica intensificata) devono essere informati che possono andare incontro ad una modifica dei comuni sintomi iniziali della ipoglicemia. I comuni sintomi iniziali possono non comparire nei pazienti con diabete di lunga data. L'insorgenza di malattie concomitanti, in modo particolare di infezioni e stati febbrili, di solito aumenta il fabbisogno insulinico del paziente. Malattie concomitanti del rene, del fegato o che interessano la ghiandola surrenale, l'ipofisi o la tiroide possono richiedere modifiche del dosaggio di insulina. L'effetto prolungato del medicinale puo' ritardare il recupero dall'ipoglicemia. In situazioni di grave iperglicemia si raccomanda la somministrazione di insulina ad azione rapida. Una posologia inadeguata e/o l'interruzione del trattamento in pazienti che necessitano di insulina possono portare a iperglicemia e potenzialmente a chetoacidosi diabetica. Anche l'insorgenza di malattie concomitanti, in modo particolare di infezioni, puo' portare a iperglicemia e quindi aumentare il fabbisogno insulinico. I primi sintomi dell'iperglicemia in genere compaiono gradualmente nell'arco di alcune ore o giorni. Questi includono sete, poliuria, nausea, vomito, sonnolenza, pelle secca ed arrossata, xerostomia, perdita di appetito ed alito acetonemico. Nei diabetici di tipo 1, le iperglicemie non trattate possono condurre a chetoacidosi diabetica, evento potenzialmente letale. Il trasferimento di un paziente ad un altro tipo, marca o produttore di insulina deve essere effettuato sotto controllo medico e puo' rendere necessario un aggiustamento posologico. Sono stati riportati casi di insufficienza cardiaca durante l'uso di pioglitazone in associazione con insulina, soprattutto in pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca. Questo deve essere tenuto presente quando si considera un trattamento di pioglitazone e il farmaco in associazione. Se e' utilizzata la terapia combinata, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso ed edema. Pioglitazone deve essere sospeso nel caso in cui si verifichi qualsiasi peggioramento dei sintomi. L'intensificarsi della terapia insulinica con un improvviso miglioramento del controllo glicemico puo' essere associato ad un temporaneo peggioramento della retinopatia diabetica, mentre un miglioramento a lungo termine del controllo glicemico diminuisce il rischio della progressione della retinopatia diabetica. I pazienti devono essere istruiti a controllare sempre l'etichetta dell'insulina prima di ogni iniezione al fine di evitare associazioni accidentali dei due diversi dosaggi di medicinale cosi' come con altri medicinali insulinici. I pazienti devono controllare visivamente le unita' sul contatore della dose della penna. Pertanto si richiede che i pazienti che si auto-iniettano possano leggere il contatore della dose sulla penna. I pazienti non vedenti o che hanno problemi di vista devono essere istruiti per avere sempre aiuto / assistenza di un'altra persona con una buona vista e istruita nell'utilizzo del dispositivo per insulina. La somministrazione di insulina puo' determinare la formazione di anticorpi anti-insulina. In rari casi, la presenza di anticorpi anti-insulina puo' richiedere un aggiustamento della dose di insulina al fine di correggere una tendenza all'iperglicemia o all'ipoglicemia.

Interazioni

Numerosi farmaci interagiscono con il metabolismo del glucosio. Le seguenti sostanze possono ridurre il fabbisogno insulinico: medicinali antidiabetici orali, agonisti del recettore GLP-1, inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), beta-bloccanti, inibitori dell'enzima convertitore dell'angiotensina (ACE), salicilati, steroidi anabolizzanti e sulfonammidi. Le seguenti sostanze possono aumentare il fabbisogno insulinico: contraccettivi orali, tiazidi, glucocorticoidi, ormoni tiroidei, simpaticomimetici, ormone della crescita e danazolo. I beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell'ipoglicemia. Octreotide e lanreotide possono aumentare o ridurre il fabbisogno insulinico. L'alcool puo' intensificare o ridurre gli effetti ipoglicemici dell'insulina.

Effetti indesiderati

L'ipoglicemia e' la reazione avversa osservata piu' di frequente durante il trattamento. Le reazioni avverse elencate di seguito sono basate su dati di sperimentazioni cliniche e classificate in base alla Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. Le categorie di frequenza sono definite secondo la seguente convenzione: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100 e < 1/10); non comune (>= 1/1.000 e < 1/100); raro (>= 1/10.000 e < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilita'; orticaria. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: lipodistrofia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazioni intorno al sito di iniezione; non comune: edema periferico. Disturbi del sistema immunitario: con i preparati insulinici possono verificarsi reazioni allergiche. Le reazioni allergiche di tipo immediato all'insulina stessa o ai suoi eccipienti potrebbero essere potenzialmente letali. Con il farmaco sono state riferite raramente ipersensibilita' (manifestata sotto forma di gonfiore della lingua e delle labbra, diarrea, nausea, stanchezza e prurito) e orticaria. Ipoglicemia L'ipoglicemia puo' sopraggiungere se la dose di insulina e' troppo alta in relazione alla richiesta insulinica. L'ipoglicemia grave puo' indurre perdita della coscienza e/o convulsioni e puo' portare a un danno cerebrale temporaneo o permanente o anche al decesso. I sintomi dell'ipoglicemia si manifestano di solito all'improvviso. Possono comprendere sudorazione fredda, pelle fredda e pallida, affaticamento, nervosismo o tremore, ansia, stanchezza o debolezza inusuali, confusione, difficolta' di concentrazione, sonnolenza, fame eccessiva, disturbi visivi, cefalea, nausea e palpitazioni. La lipodistrofia (incluso lipoipertrofia, lipoatrofia) puo' verificarsi nel sito di iniezione. Una continua rotazione del sito di iniezione all'interno della particolare area di iniezione puo' aiutare a ridurre il rischio di sviluppo di queste reazioni. Si sono verificate reazioni nel sito di iniezione (compresi ematoma, dolore, emorragia, eritema, noduli, gonfiore, alterazione del colore della pelle, prurito, calore e formazione di masse nel sito di iniezione) in pazienti trattati con il medicinale. Queste reazioni di solito sono lievi e transitorie e normalmente scompaiono proseguendo il trattamento. Popolazione pediatrica: il prodotto e' stato somministrato a bambini e adolescenti fino a 18 anni per valutare le proprieta' farmacocinetiche. La sicurezza e l'efficacia non sono state studiate nei bambini e negli adolescenti. In base ai risultati delle sperimentazioni cliniche, la frequenza, il tipo e la gravita' delle reazioni avverse osservate nei pazienti anziani e in pazienti con insufficienza renale o epatica non indicano alcuna differenza rispetto alla piu' ampia esperienza nella popolazione generale. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati clinici relativi all'uso del medicinale in donne in gravidanza. Studi sulla riproduzione animale non hanno rivelato alcuna differenza tra l'insulina degludec e l'insulina umana relativamente all'embriotossicita' e alla teratogenicita'. In generale, si raccomandano un controllo intensificato della glicemia ed il monitoraggio delle donne affette da diabete sia durante la pianificazione della gravidanza che durante la gravidanza stessa. Il fabbisogno di insulina solitamente diminuisce nel corso del primo trimestre ed aumenta nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Dopo il parto, il fabbisogno insulinico torna normalmente ai valori precedenti la gravidanza. Non sono disponibili dati clinici relativi all'uso del farmaco durante l'allattamento. Nei ratti, l'insulina degludec e' stata secreta nel latte; la concentrazione nel latte era inferiore a quella nel plasma. Non e' noto se l'insulina degludec sia escreta nel latte materno. Non si ritiene che l'insulina degludec possa causare effetti metabolici su neonati/lattanti. Studi con l'insulina degludec sulla riproduzione animale non hanno rivelato effetti avversi per la fertilita'.