Sintesi del foglietto illustrativo di 039586045 - TARGIN*28CPR 5MG+2,5MG R.P.

Denominazione

TARGIN COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO

Categoria farmacoterapeutica

Alcaloidi naturali dell'oppio: ossicodone, combinazioni.

Principi attivi

Compresse da 5 mg/2,5 mg: 5 mg di ossicodone cloridrato equivalente a 4.5 mg di ossicodone, e 2,73 mg di naloxone cloridrato diidrato equivalente a 2,5 mg di naloxone cloridrato e 2,25 mg di naloxone. Compresse da 10 mg/5 mg: 10 mg di ossicodone cloridrato equivalente a 9,0 mg di ossicodone, e 5,45 mg di naloxone cloridrato diidrato equivalente a 5,0 mg di naloxone cloridrato e 4,5 mg di naloxone. Compresse da 20 mg/10 mg: 20 mg di ossicodone cloridrato equivalente a 18,0 mg di ossicodone,e 10,9 mg di naloxone cloridrato diidrato equivalente a 10,0 mg di naloxone cloridrato e 9,0 mg di naloxone. Compresse da 40 mg/20 mg: 40 mg di ossicodone cloridrato equivalente a 36,0 mg di ossicodone, e 21,8 mg di naloxone cloridrato diidrato equivalente a 20,0 mg di naloxone cloridrato e 18,0 mg di naloxone.

Eccipienti

Nucleo della compressa: etilcellulosa, alcol stearilico, lattosio monoidrato, talco, magnesio stearato, (compresse da 5 mg/2,5 mg) idrossipropilcellulosa, (compresse da 10 mg/5 mg, 20 mg/10 mg, 40 mg/20 mg) povidone K30. Rivestimento della compressa: polivinilalcol, titanio diossido (E171), macrogol 3350, talco, (compresse da 5 mg/2,5 mg) blu brillante FCF, lacca di alluminio (E133), (compresse da 20/10 mg) ferro ossido rosso (E172), (compresse da 40 mg/20 mg) ferro ossido giallo (E172).

Indicazioni

Dolore severo che puo' essere adeguatamente gestito solo con oppioidi analgesici. L'antagonista oppioide naloxone e' aggiunto per contrastare la stipsi indotta dall'oppioide, bloccando l'azione dell'ossicodone a livello dei recettori oppioidi del tratto gastrointestinale.

Controindicazioni/eff.secondar

Ipersensibilita' alle sostanze attive o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Tutte le situazioni in cui gli oppioidi siano controindicati. Grave depressione respiratoria con ipossiemia e/o ipercapnia. Malattia polmonare ostruttiva grave. Cuore polmonar. Asma bronchiale grave. Ileo paralitico non indotto da oppioidi. Compromissione epatica moderata o grave.

Posologia

Uso orale. L'efficacia analgesica e' equivalente a quella delle formulazioni a rilascio prolungato di ossicodone cloridrato. La dose deve essere aggiustata in base all'intensita' del dolore e alla sensibilita' individuale del paziente. Senza diversa prescrizione, deve essere somministrato come di seguito indicato. Adulti: la dose iniziale abituale per un paziente mai trattato con oppioidi e' di 10 mg/5 mg di ossicodone cloridrato/naloxone cloridrato, ad intervalli di 12 ore. I pazienti che sono gia' in trattamento con oppioidi possono iniziare con dosi piu' alte in base alla precedente esperienza. In caso di inizio terapia con oppiodi o di aggiustamento della dose e' indicato per il dosaggio da 5 mg/2,5 mg. La dose massima giornaliera e' di 80 mg di ossicodone cloridrato e 40 mg di naloxone cloridrato. Per quei pazienti che richiedono dosi maggiori, deve essere presa in considerazione la somministrazione di dosi supplementari di ossicodone cloridrato a rilascio prolungato agli stessi intervalli di tempo, tenendo conto della massima dose giornaliera di 400 mg di ossicodone cloridrato a rilascio prolungato. In caso di dose supplementare di ossicodone cloridrato, l'effetto benefico di naloxone cloridrato sulla funzione intestinale potrebbe essere compromesso. Dopo la completa interruzione della terapia con il farmaco e conseguente passaggio ad altro oppioide si puo' verificare un peggioramento della funzione intestinale. Alcuni pazienti in trattamento con il prodotto secondo un regolare schema temporale, possono necessitare di analgesici a rilascio immediato come "farmaco di soccorso" per il trattamento del dolore episodico intenso. Il medicinale e' una formulazione a rilascio prolungato e per questo non indicato per il trattamento del dolore episodico intenso. Per il trattamento del dolore episodico intenso, una singola dose di farmaco di soccorso dovrebbe corrispondere a 1/6 dell'equivalente dose giornaliera di ossicodone cloridrato. La necessita' di piu' di due somministrazioni di "farmaci di soccorso" al giorno e' generalmente una indicazione che la dose del farmaco richiede un aggiustamento in aumento. Questo aggiustamento deve essere effettuato ogni 1 - 2 giorni con incrementi di 5 mg/2,5 mg due volte al giorno o, dove richiesto, 10 mg/5 mg di ossicodone cloridrato/ naloxone cloridrato sino a che non venga raggiunta una dose adeguata. Lo scopo e' quello di stabilire la specifica dose individuale da assumere due volte al giorno, che mantenga una adeguata analgesia e che ricorra il meno possibile ad altro "farmaco di soccorso" per tutto il tempo per cui e' necessaria una terapia per il dolore. Il farmaco e' assunto ad un determinato dosaggio due volte al giorno secondo un regolare schema terapeutico. Mentre una somministrazione simmetrica (stesso dosaggio mattina e sera) soggetta ad uno schema temporale fisso (ogni 12 ore) e' appropriata per la maggior parte dei pazienti, alcuni pazienti, in base alla situazione di dolore individuale, possono trarre beneficio da un dosaggio asimmetrico adattato all'andamento del proprio dolore. Generalmente deve essere scelta la dose analgesica efficace piu' bassa. Nella terapia del dolore non maligno, dosi giornaliere fino a 40 mg/20 mg di ossicodone cloridrato/naloxone cloridrato sono generalmente sufficienti, ma possono essere necessarie dosi piu' alte. Bambini e adolescenti (sotto i 18 anni): il medicinale non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti con una eta' inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e l'efficacia. Pazienti anziani: come per i giovani adulti il dosaggio deve essere aggiustato in base all'intensita' del dolore e alla sensibilita' del singolo paziente. Pazienti con funzione epatica compromessa: uno studio clinico nei pazienti con compromissione epatica ha mostrato che le concentrazioni plasmatiche sia di ossicodone che di naloxone, sono elevate. Le concentrazioni di naloxone sono incrementate in modo maggiore rispetto all'ossicodone. Non e' ancora nota la rilevanza clinica di un' esposizione relativamente alta a naloxone nei pazienti con compromissione epatica. Deve essere usata particolare attenzione quando si somministra il farmaco a pazienti con compromissione epatica lieve. Il medicinale e' controindicato nei pazienti con compromissione epatica da moderata a grave. Uno studio clinico nei pazienti con compromissione renale ha mostrato che le concentrazioni plasmatiche sia di ossicodone che di naloxone sono elevate. Le concentrazioni di naloxone sono incrementate in modo maggiore rispetto all'ossicodone. Non e' ancora nota la rilevanza clinica di un' esposizione relativamente alta a naloxone nei pazienti con compromissione renale. Deve essere usata particolare attenzione quando si somministra il farmaco a pazienti con compromissione renale. Il medicinale e' assunto al dosaggio stabilito due volte al giorno in accordo ad uno schema temporale fisso. Le compresse a rilascio prolungato possono essere assunte con sufficiente liquido con o senza cibo. Le compresse devono essere deglutite intero, e non rotte o masticate. Non somministrare per lunghi periodi se non assolutamente necessario. Se in base alla natura e alla gravita' del dolore si rendesse necessario un trattamento a lungo termine, e' richiesto un attento e regolare monitoraggio per stabilire se e in quale misura sia necessario un ulteriore trattamento. Se il paziente non necessita piu' di una terapia oppioide, puo' essere consigliabile diminuire la dose gradualmente.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Compresse da 5 mg/2,5 mg: conservare nel confezionamento originale per proteggerlo dalla luce.

Avvertenze

Il rischio maggiore causato da oppioidi e' la depressione respiratoria. Deve essere usata cautela nel somministrare il farmaco a pazienti anziani ed infermi, pazienti con ileo paralitico indotto da oppioidi, pazienti con funzione polmonare gravemente compromessa, mixedema, ipotiroidismo, morbo di Addison (insufficienza corticosurrenale), psicosi tossica, colelitiasi, ipertrofia della prostata, alcolismo, delirium tremens, pancreatite, ipotensione, ipertensione, malattia cardiovascolare preesistente, trauma cranico (a causa del rischio di aumento della pressione intracranica), epilessia o predisposizione alle convulsioni, o pazienti sottoposti a trattamento con inibitori MAO. Deve inoltre essere usata cautela nel somministrare il farmaco a pazienti con lieve compromissione epatica o renale. Un attento monitoraggio medico e' particolarmente necessario per pazienti con grave compromissione renale. La diarrea puo' essere considerata un possibile effetto del naloxone. In pazienti sottoposti a trattamento oppioide a lungo termine con alte dosi di oppioidi, il passaggio al trattamento con il prodotto puo' inizialmente provocare sindrome da astinenza. Questi pazienti possono richiedere un'attenzione specifica. Il medicinale non e' indicato per il trattamento di sintomi da astinenza. Durante la somministrazione a lungo termine, il paziente puo' sviluppare tolleranza al medicinale e richiedere dosi piu' elevate per mantenere l'effetto analgesico desiderato. La somministrazione cronica puo' condurre ad una dipendenza fisica. A seguito di brusca interruzione della terapia possono manifestarsi sintomi da astinenza. Se non e' piu' necessario il trattamento, puo' essere consigliabile ridurne gradualmente la dose giornaliera al fine di evitare la sindrome da astinenza. Esiste la possibilita' di sviluppare dipendenza psicologica. Usare con particolare attenzione nei pazienti con storia d'abuso di alcool e droga. L'ossicodone da solo ha un profilo d'abuso simile a quello degli altri potenti agonisti oppioidi. Al fine di non compromettere la caratteristica di rilascio prolungato delle compresse a rilascio prolungato, le compresse devono essere assunte intere e non devono essere rotte, masticate o frantumate. Ingerire le compresse a rilascio prolungato rompendole, masticandole o frantumandole comporta un piu' veloce rilascio dei principi attivi e l'assorbimento di una possibile dose fatale di ossicodone. Non sono stati condotti studi sulla sicurezza ed efficacia nei bambini e adolescenti sotto i 18 anni di eta'. Per questo motivo non e' raccomandato l'uso nei bambini ed adolescenti sotto i 18 anni di eta'. Non esiste esperienza clinica nei pazienti con cancro associato a carcinomatosi peritoneale o sindrome subocclusiva negli stadi avanzati dei tumori dell'apparato digerente e pelvico. Percio' l'uso non e' raccomandato in questi soggetti. Il medicinale non e' raccomandato per uso preoperatorio o entro le 12/24 ore post operatorie. Sulla base del tipo e della misura dell'intervento, della procedura anestetica selezionata, di altro co-medicamento e della condizione individuale del paziente, il tempo esatto per l'avvio di un trattamento post operatorio con il farmaco dipende dall'attenta valutazione del rapporto rischio/ beneficio per ogni singolo paziente. E' fortemente scoraggiato ogni abuso da parte di tossicodipendenti. L'abuso per via parenterale, intranasale o orale da parte di individui dipendenti da agonisti oppioidi, come l'eroina, la morfina o il metadone, produce marcati sintomi da astinenza a causa delle caratteristiche del naloxone di antagonista del recettore oppioide; o intensifica i sintomi da astinenza gia' presenti. Il medicinale e' costituito da una matrice polimerica, destinata solamente ad uso orale. Iniezioni per via parenterale per uso illecito dei componenti della compressa a rilascio prolungato (specialmente talco) possono provocare necrosi del tessuto locale e granulomi polmonari o possono portare ad altri effetti indesiderati gravi e potenzialmente fatali. La matrice vuota della compressa a rilascio prolungato puo' essere visibile nelle feci. L'uso puo' produrre risultati positivi nei controlli antidoping. L'uso come agente dopante puo' diventare pericoloso per la salute. Questo medicinale contiene lattosio.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione negli adulti. Le sostanze che hanno un effetto depressivo sul SNC (es alcol, altri oppioidi, sedativi, ipnotici, antidepressivi, coadiuvanti del sonno, fenotiazine, neurolettici, antistaminici, antiemetici) possono accentuare l'effetto depressivo sul SNC (es: depressione respiratoria) del farmaco. Sono state osservate variazioni clinicamente rilevanti dell'International Normalized Ratio (INR o tempo di Quick) in entrambe le direzioni quando ossicodone e gli anticoagulanti cumarinici sono assunti contemporaneamente. Studi in vitro sul metabolismo indicano che non sono previste interazioni clinicamente rilevanti tra ossicodone e naloxone. A concentrazioni terapeutiche, il farmaco non dovrebbe causare interazioni clinicamente rilevanti con altre sostanze attive somministrate contemporaneamente e che sono metabolizzate tramite gli isomeri citocromiali CYP1A2, CYP2A6, CYP2C9/19, CYP2D6, CYP2E1 e CYP3A4. In aggiunta, a concentrazioni terapeutiche, e' minimo il rischio di interazioni clinicamente rilevanti tra paracetamolo, acido acetilsalicilico o naltrexone e l'associazione di ossicodone e naloxone.

Effetti indesiderati

Le seguenti frequenze sono la base per valutare gli effetti indesiderati: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100 e < 1/10); non comune (>=1/1000 e <1/100); raro (>= 1/10.000 e <1/1000); molto raro (<1/10.000); non noto. Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: diminuzione dell'appetito fino a perdita di appetito. Disturbi psichiatrici. Comuni: irrequietezza; non comuni: alterazioni del pensiero, ansia, confusione, depressione, euforia, allucinazioni, insonnia, nervosismo; rari: incubi. Disturbi del sistema nervoso. Comuni: capogiri, cefalea; non comuni: disturbi dell'attenzione, parestesia, sonnolenza, disturbi del linguaggio, tremore; rari: convulsioni (in particolare nelle persone con disturbi epilettici o predisposizione a convulsioni), sedazione, sincope. Patologie dell'occhio. Non comuni: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comuni: vertigini. Patologie cardiache. Non comuni: angina pectoris, in particolare in pazienti con storia di malattia coronarica, palpitazioni; rari: tachicardia. Patologie vascolari. Comuni: diminuzione della pressione arteriosa; non comuni: aumento della pressione sanguigna. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: dispnea, rinorrea, tosse; rari: sbadiglio incoercibile; molto rari: depressione respiratoria. Patologie gastrointestinali. Comuni: dolore addominale, stipsi, diarrea, secchezza delle fauci, dispepsia, vomito, nausea, flatulenza; non comuni: distensione addominale, eruttazioni; rari: disturbi dentali. Patologie epatobiliari. Comuni: aumento degli enzimi epatici; non comune: colica biliare. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: disfunzione erettile. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: prurito, reazioni cutanee, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: spasmi muscolari, contrazioni muscolari, mialgia. Patologie renali e urinarie. Non comuni: urgenza della minzione; rari: ritenzione urinaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: sindrome da sospensione del farmaco, sensazione di caldo e di freddo, brividi, astenia; comuni: dolore toracico, malessere, dolore, edema periferico, diminuzione di peso; rari: aumento di peso. Lesioni, avvelenamento e complicanze procedurali. Non comuni: lesioni da incidenti. Per la sostanza attiva ossicodone cloridrato sono noti i seguenti ulteriori effetti indesiderati: a causa delle sue proprieta' farmacologiche, ossicodone cloridrato puo' causare depressione respiratoria, miosi, broncospasmo, spasmi della muscolatura liscia, nonche' sopprimere il riflesso della tosse. Infezioni e infestazioni. Rari: herpes simplex. Patologie del sistema immunitario. Molto rare: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rari: disidratazione, aumento dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Comuni: alterazione dell'umore e cambiamento della personalita', ridotta attivita', iperattivita' psicomotoria, agitazione; non comuni: disturbi della percezione, riduzione della libido; non noti: tossicodipendenza. Patologie del sistema nervoso. Non comuni: concentrazione alterata, emicrania, disgeusia, ipertonia, contrazioni muscolari involontarie, ipoestesia, coordinazione anormale. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: alterazione dell'udito. Patologie vascolari. Non comuni: vasodilatazione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: disfonia. Patologie gastrointestinali. Comuni: singhiozzo; non comuni: ulcerazioni della bocca, stomatite; rare: melena, sanguinamento gengivale, disfagia; molto rari: ileo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rare: pelle secca; molto rare: orticaria. Patologie renali e urinarie. Comuni: disuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Rare: amenorrea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: edema; rare: sete; non note: tolleranza al farmaco.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati sull'uso del prodotto nelle donne in gravidanza e durante il parto. I limitati dati nell'essere umano sull'uso di ossicodone durante la gravidanza non rivelano un aumentato rischio di anomalie congenite. Per il naloxone sono disponibili dati clinici insufficienti sull'esposizione in gravidanza. Tuttavia, l'esposizione sistemica delle donne al naloxone dopo l'uso del farmaco e' relativamente bassa. Sia naloxone che ossicodone penetrano nella placenta. Non sono stati condotti studi sugli animali con ossicodone e naloxone in associazione. Gli studi sugli animali con ossicodone o naloxone somministrati come medicinale singolo non hanno rilevato alcun effetto teratogenico o embriotossico. La somministrazione di ossicodone per lungo periodo durante la gravidanza puo' portare sintomi di astinenza nel neonato. Se somministrato durante il parto, ossicodone puo' provocare depressione respiratoria nel neonato. Il medicinale deve essere usato durante la gravidanza solo se i benefici superano i possibili rischi del nascituro o neonato. L'ossicodone passa nel latte materno. E' stato misurato un rapporto di concentrazione latte - plasma di 3,4:1 e pertanto sono ipotizzabili effetti dell'ossicodone nel lattante. Non e' noto se anche il naloxone penetri nel latte materno. Comunque dopo l'assunzione del medicinale i livelli sistemici di naloxone sono molto bassi. Non puo' essere escluso un rischio per il lattante, in particolare dopo l'assunzione di dosi multiple del farmaco da parte della madre che allatta. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con il prodotto.