Sintesi del foglietto illustrativo di 027045032 - FEVARIN*30CPR RIV 50MG

Denominazione

FEVARIN COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Categoria farmacoterapeutica

Antidepressivi, inibitori selettivi del reuptake della serotonina.

Principi attivi

Una compressa contiene 50 mg o 100 mg di fluvoxamina maleato.

Eccipienti

Eccipienti del nucleo: mannitolo, amido di mais, amido pregelatinizzato, sodio stearilfumarato, silice colloidale anidra. Eccipienti del rivestimento: ipromellosa, macrogol 6000, talco, titanio diossido E171.

Indicazioni

Episodio depressivo maggiore. Disturbo ossessivo compulsivo (DOC).

Controindicazioni/eff.secondar

Non somministra in associazione con inibitori della monoaminossidasi (IMAO). Il trattamento con fluvoxamina puo' essere iniziato: due settimane dopo la sospensione di un IMAO irreversibile o il giorno successivo alla sospensione di un IMAO reversibile (ad es. la moclobemide). Tra la sospensione di fluvoxamina e l'inizio della terapia con qualsiasi IMAO deve intercorrere almeno una settimana. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

>>Depressione. Adulti: 100 mg al giorno. Si deve iniziare il trattamento con 50 o 100 mg in un'unica somministrazione serale. Il dosaggio deve essere monitorato e aggiustato, se necessario, entro 3-4 settimane dall'inizio del trattamento e successivamente in base al giudizio clinico. Sebbene il rischio di effetti indesiderati possa potenzialmente aumentare a dosaggi piu' elevati, se, dopo alcune settimane di somministrazione della dose raccomandata, la risposta risultasse insufficiente, alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da un incremento graduale della dose fino a 300 mg al giorno. Dosaggi fino a 150 mg possono essere somministrati in dose singola, preferibilmente alla sera. Dosaggi giornalieri superiori a 150 mg devono essere suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. L'aggiustamento dei dosaggi deve essere effettuato con cautela su base individuale, al fine di somministrare ai pazienti la dose minima efficace. I pazienti affetti da depressione devono essere trattati per un periodo di tempo di almeno 6 mesi per assicurare la liberta' dai sintomi. Assunzione da parte dei bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni: il farmaco non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta' per il trattamento dell'episodio depressivo maggiore. L'efficacia e la sicurezza del prodotto non sono state stabilite nel trattamento dell'episodio depressivo maggiore in eta' pediatrica. >>Disturbo ossessivo compulsivo. Adulti: la dose raccomandata e' compresa tra 100 e 300 mg al giorno. Si deve iniziare il trattamento con 50 mg al giorno. Sebbene il rischio di effetti indesiderati possa potenzialmente aumentare a dosaggi piu' elevati, se, dopo alcune settimane di somministrazione della dose raccomandata, la risposta risultasse insufficiente, alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da un incremento graduale della dose fino a 300 mg al giorno. Dosaggi fino a 150 mg possono essere somministrati in dose singola, preferibilmente alla sera. Dosaggi giornalieri superiori a 150 mg devono essere suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. Se si ottiene una buona risposta terapeutica, il trattamento puo' continuare ad un dosaggio aggiustato su base individuale. Anche se non sussistono studi sistematici che possano stabilire la durata del trattamento con fluvoxamina, in considerazione del carattere cronico del disturbo ossessivo compulsivo, e' consigliabile proseguire il trattamento oltre le 10 settimane nei pazienti che hanno risposto. Il dosaggio deve essere accuratamente modulato su base individuale per consentire al paziente di ricevere la dose minima efficace. La necessita' di continuare il trattamento deve essere rivalutata periodicamente. Nei pazienti che rispondono al trattamento con fluvoxamina alcuni clinici considerano di aiuto la terapia comportamentale. Non e' stata dimostrata un'efficacia a lungo termine (oltre 24 settimane) nel disturbo ossessivo compulsivo. Bambini/adolescenti: nei bambini sopra gli 8 anni e negli adolescenti sono disponibili dati limitati ad un dosaggio fino a 100 mg due volte al giorno per 10 settimane. La dose iniziale e' di 25 mg al giorno. Aumentare il dosaggio di 25 mg ogni 4-7 giorni in base alla tollerabilita' finche' si raggiunge un dosaggio efficace. La dose massima nei bambini non deve superare i 200 mg/die. Si consiglia di suddividere una dose totale giornaliera superiore a 50 mg in due somministrazioni. Se le due dosi singole non sono uguali, quella piu' elevata deve essere somministrata prima di coricarsi. Sintomi da sospensione verificatisi dopo interruzione della fluvoxamina Si deve evitare la sospensione brusca del trattamento. Quando occorre interrompere il trattamento con fluvoxamina, la dose deve essere ridotta gradualmente in almeno una o due settimane per ridurre il rischio che si verifichino sintomi da sospensione. Qualora subentrino sintomi non tollerabili a seguito di una diminuzione del dosaggio o dopo la sospensione del trattamento, va presa in considerazione la possibilita' di riprendere la somministrazione della dose precedentemente prescritta. Successivamente, il medico puo' continuare a diminuire il dosaggio, ma in maniera piu' graduale. Insufficienza epatica o renale I pazienti affetti da insufficienza epatica o renale devono iniziare con una dose bassa ed essere attentamente monitorati. Le compresse di fluvoxamina devono essere inghiottite con acqua e non masticate.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare nella confezione originale.

Avvertenze

La depressione e' associata ad un aumento del rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Poiche' e' possibile che non si riscontri un miglioramento durante le prime settimane o piu' di trattamento, i pazienti devono essere attentamente monitorati finche' non subentra tale miglioramento. Anche altre condizioni psichiatriche per le quali viene prescritto il farmaco possono essere associate con un aumentato rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre, queste condizioni possono presentarsi in comorbilita' al disturbo depressivo maggiore. Pertanto, nel trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici devono essere usate le stesse precauzioni utilizzate per i pazienti trattati per il disturbo depressivo maggiore. Un'attenta supervisione dei pazienti deve essere associata al trattamento farmacologico. I pazienti (e coloro che si prendono cura dei pazienti) devono essere allertati circa la necessita' di monitorare qualsiasi peggioramento clinico, comportamento o pensieri suicidari e modifiche insolite nel comportamento e di chiedere immediatamente una consulenza medica alla comparsa di questi sintomi. L'utilizzo della fluvoxamina e' stato associato con l'insorgenza di acatisia, caratterizzata da una irrequietezza, che a seconda del soggetto, puo' risultare sgradevole o angosciante e dalla necessita' di muoversi, spesso accompagnata dall'incapacita' di stare seduti o in piedi fermi. Nei pazienti che sviluppano tali sintomi, l'aumento del dosaggio puo' risultare dannoso. I sintomi da sospensione dopo l'interruzione del trattamento sono comuni. Il rischio di sintomi da sospensione puo' dipendere da diversi fattori che includono la durata, il dosaggio utilizzato per la terapia e la velocita' di riduzione del dosaggio. Vertigini, disturbi del sonno, nausea, cefalea e astenia sono le reazioni riportate piu' comunemente. In generale tali sintomi sono di intensita' da lieve a moderata, sebbene in alcuni pazienti l'intensita' possa risultare grave. Questi sintomi si verificano per lo piu' durante i primi giorni dalla sospensione del trattamento, ma ci sono state segnalazioni molto rare di questi effetti in pazienti che avevano inavvertitamente dimenticato di assumere una dose. Ridurre progressivamente la dose di fluvoxamina nell'arco di diverse settimane o mesi prima della sospensione del trattamento, in funzione delle necessita' del paziente. I pazienti affetti da insufficienza epatica o renale devono iniziare con una dose bassa ed essere attentamente monitorati. Il trattamento con fluvoxamina e' stato raramente associato ad un aumento degli enzimi epatici, generalmente accompagnato da sintomi clinici. In tali casi il trattamento deve essere interrotto. Il controllo glicemico puo' essere modificato, in particolare nelle prime fasi del trattamento. Puo' risultare necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici. Sebbene la fluvoxamina non abbia dimostrato in studi su animali di possedere proprieta' proconvulsive, usare cautela nel trattamento di pazienti con storia di convulsioni. Evitare la somministrazione della fluvoxamina nei pazienti con epilessia instabile e i pazienti con epilessia controllata devono essere attentamente monitorati. In caso di insorgenza di convulsioni o se aumenta la frequenza delle convulsioni, il trattamento con fluvoxamina deve essere interrotto. Raramente e' stata segnalata l'insorgenza di una sindrome serotoninergica o di eventi tipo sindrome neurolettica maligna associati al trattamento con fluvoxamina, specialmente quando la fluvoxamina e' data in combinazione con altri farmaci serotoninergici e/o neurolettici. Poiche' queste sindromi possono portare ad un potenziale rischio per la vita, alla comparsa di tali eventi (caratterizzati da una serie di sintomi quali ipertermia, rigidita', mioclono, instabilita' autonomica con possibili rapide fluttuazioni dei segni vitali, cambiamenti dello stato mentale tra cui confusione, irritabilita', agitazione estrema con progressione fino a delirio e coma) il trattamento con fluvoxamina deve essere interrotto ed iniziato un trattamento sintomatico di supporto. Sono stati raramente segnalati casi di iponatremia che e' risultata reversibile dopo la sospensione della fluvoxamina. Alcuni casi possono essere stati causati dalla sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico. La maggior parte delle segnalazioni proviene da pazienti anziani. Sono stati segnalati casi di emorragie cutanee, come ecchimosi e porpora in pazienti che assumevano SSRI. Si consiglia cautela nei pazienti che assumano, oltre agli SSRI, farmaci noti per influenzare la funzione piastrinica cosi' come nei pazienti con precedenti di sanguinamento o disordini della coagulazione. La fluvoxamina deve essere impiegata con cautela in pazienti con storia di mania/ipomania. La fluvoxamina deve essere sospesa in ogni paziente in cui insorge una fase maniacale. In caso di cosomministrazione con fluvoxamina, le concentrazioni plasmatiche di terfenadina, astemizolo o cisapride possono risultare aumentate con un conseguente aumento del rischio di prolungamento del tratto QT/Torsione di punta. Pertanto, la fluvoxamina non deve essere somministrata insieme a questi farmaci. A causa della mancanza di esperienza clinica, si raccomanda un'attenzione particolare nella fase post-acuta di infarto del miocardio. Poiche' l'esperienza clinica di cosomministrazione di fluvoxamina e ECT e' limitata, si raccomanda cautela. I dati nei soggetti anziani non suggeriscono differenze significative dal punto di vista clinico nei dosaggi giornalieri normali rispetto ai soggetti piu' giovani. Tuttavia, l'incremento del dosaggio deve avvenire piu' lentamente negli anziani e il dosaggio deve sempre essere stabilito con cautela. Fluvoxamina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta' ad eccezione dei pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo. Comportamenti suicidari e ostilita' sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari. Per di piu', non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.

Interazioni

La fluvoxamina non deve essere somministrata in associazione con IMAO. La fluvoxamina e' un potente inibitore del CYP1A2 e, in minor misura, del CYP2C e del CYP3A4. Farmaci che sono ampiamente metabolizzati tramite questi isoenzimi sono eliminati piu' lentamente e possono raggiungere livelli plasmatici piu' elevati, quando somministrati in associazione con la fluvoxamina. Cio' e' particolarmente rilevante per i farmaci con un ristretto indice terapeutico. I pazienti devono essere monitorati attentamente e, se necessario, si raccomanda un aggiustamento del dosaggio di questi farmaci. La fluvoxamina ha effetti inibitori marginali sul CYP2D6 e sembra non influenzare il metabolismo non ossidativo o l'escrezione renale. CYP1A2 E' stato rilevato un incremento dei livelli plasmatici, precedentemente stabili, degli antidepressivi triciclici e dei neurolettici che sono ampiamente metabolizzati dal citocromo P450 1A2, quando somministrati in associazione alla fluvoxamina. Se si inizia un trattamento con la fluvoxamina, deve essere presa in considerazione una diminuzione del dosaggio di questi farmaci. Pazienti che assumano contemporaneamente fluvoxamina e farmaci metabolizzati tramite il CYP1A2 con un ristretto indice terapeutico devono essere monitorati attentamente e, se necessario, si raccomanda un aggiustamento del dosaggio di questi farmaci. In cosomministrazione con fluvoxamina, la concentrazione plasmatica di warfarin aumenta significativamente e il tempo di protrombina si allunga. Sono stati segnalati isolati casi di tossicita' cardiaca, quando la fluvoxamina era utilizzata in combinazione con la tioridazina. Puo' rendersi necessario ridurre la dose di propranololo, quando esso e' utilizzato in combinazione con la fluvoxamina, poiche' i livelli plasmatici di propranololo aumentano. E' probabile che i livelli plasmatici di caffeina aumentino durante la cosomministrazione con fluvoxamina. Pertanto i pazienti che assumono notevoli quantita' di bevande contenenti caffeina devono ridurne il consumo, quando sono trattati con fluvoxamina e compaiono reazioni avverse da caffeina. Poiche' le concentrazioni plasmatiche di ropinirolo possono aumentare in associazione con la fluvoxamina aumentando quindi il rischio di overdose, puo' essere necessario sorvegliare e ridurre la posologia del ropinirolo durante il trattamento con la fluvoxamina e dopo la sua sospensione. CYP2C Pazienti che assumano contemporaneamente fluvoxamina e farmaci metabolizzati dal CYP2C con un ristretto indice terapeutico (come la fenitoina) devono essere monitorati attentamente e, se necessario, si raccomanda un aggiustamento del dosaggio di questi farmaci. CYP3A4 Terfenadina, astemizolo, cisapride. Pazienti che assumano contemporaneamente fluvoxamina e farmaci metabolizzati tramite il CYP3A4 con un ristretto indice terapeutico devono essere monitorati attentamente e, se necessario, si raccomanda un aggiustamento del dosaggio di questi farmaci. I livelli plasmatici delle benzodiazepine metabolizzate mediante ossidazione possono aumentare quando questi farmaci vengono somministrati contemporaneamente a fluvoxamina. Il dosaggio di queste benzodiazepine deve essere ridotto durante la cosomministrazione con la fluvoxamina. Glucuronidazione: la fluvoxamina non influenza le concentrazioni plasmatiche di digossina. Escrezione renale: la fluvoxamina non influenza le concentrazioni plasmatiche di atenololo. Interazioni farmacodinamiche Gli effetti serotoninergici della fluvoxamina possono aumentare quando essa e' utilizzata in combinazione con altri farmaci ad azione serotoninergica (triptani, SSRI e preparati a base di erba di S. Giovanni). La fluvoxamina e' stata utilizzata in associazione al litio nel trattamento di pazienti con depressione grave, resistente al trattamento. Va comunque tenuto presente che il litio (e forse anche il triptofano) aumenta l'effetto serotoninergico della fluvoxamina. Occorre percio' cautela nell'uso di tale associazione in pazienti con depressione grave, resistente al trattamento. Nei pazienti che assumono anticoagulanti orali e fluvoxamina, il rischio di emorragia puo' aumentare e pertanto questi pazienti devono essere monitorati strettamente. I pazienti devono essere avvertiti di non assumere alcool mentre sono in trattamento con fluvoxamina.

Effetti indesiderati

Il piu' frequente sintomo associato all'assunzione di fluvoxamina, che di norma diminuisce entro le prime due settimane di trattamento, e' la nausea in qualche caso accompagnata da vomito. Altri eventi avversi, osservati in studi clinici all'incidenza sotto descritta, sono spesso associati alla malattia e non sono necessariamente correlati al trattamento. Comuni (incidenza 1-10%). Somatici: astenia, cefalea, malessere Cardiovascolari: palpitazioni/tachicardia Apparato digerente: dolore addominale, anoressia, stipsi, diarrea, secchezza delle fauci, dispepsia. Sistema nervoso centrale: agitazione, ansia, vertigini, insonnia, nervosismo, sonnolenza, tremore. Cute: sudorazione. Non comuni (incidenza <1%). Cardiovascolari: ipotensione (posturale). Apparato muscoloscheletrico: artralgia, mialgia. Sistema nervoso centrale: atassia, confusione, sintomi extrapiramidali, allucinazioni. Apparato urogenitale: eiaculazione anormale (ritardata). Cute: reazioni di ipersensibilita' cutanea (compresi rash, prurito, angioedema). Rari (incidenza <0,1%). Apparato digerente: alterazioni della funzionalita' epatica. Sistema nervoso centrale: convulsioni, mania. Apparato urogenitale: galattorrea. Cute: fotosensibilizzazione Irrequietezza psicomotoria/acatisia. Altri eventi avversi osservati durante la commercializzazione del farmaco: sono stati riportati casi di aumento o perdita di peso. Sono stati raramente riportati sindrome serotoninergica, eventi tipo sindrome neurolettica maligna, iponatremia e casi di SIADH. E' possibile che si verifichino reazioni da sospensione quando si sospende la terapia con la fluvoxamina, sebbene le evidenze precliniche e cliniche disponibili non suggeriscano che questo trattamento causi dipendenza. Alla sospensione del farmaco sono stati osservati i seguenti sintomi: vertigini, parestesia, cefalea, nausea e ansia. La maggior parte delle reazioni da sospensione sono di grado lieve e autolimitanti. Quando si decide di interrompere il trattamento, le dosi devono essere ridotte in modo graduale. Sono state osservate molto raramente parestesia, anorgasmia e modifiche del gusto. Casi di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari sono stati osservati durante la terapia con Fluvoxamina o poco dopo l'interruzione del trattamento. In uno studio controllato con placebo, della durata di 10 settimane, in bambini e adolescenti affetti da DOC, sono stati frequentemente osservati i seguenti eventi avversi con un'incidenza superiore al placebo: insonnia, astenia, agitazione, ipercinesia, sonnolenza e dispepsia. Eventi avversi seri in questo studio includevano: agitazione e ipomania. Sono state osservate convulsioni nei bambini e negli adolescenti in corso di utilizzo del farmaco al di fuori degli studi clinici. Sintomi da sospensione verificatisi dopo interruzione della fluvoxamina I sintomi da sospensione sono comuni a seguito dell'interruzione del trattamento con fluvoxamina (soprattutto se brusca). Vertigini, disturbi della sensibilita' (inclusa parestesia, disturbi visivi, sensazione di scossa elettrica), disturbi del sonno (inclusa insonnia e sogni intensi), agitazione e ansia, irritabilita', confusione, instabilita' emotiva, nausea e/o vomito e diarrea, sudorazione e palpitazione, cefalea e tremore sono le reazioni riportate piu' comunemente. In generale tali sintomi sono di intensita' da lieve a moderata e sono autolimitanti, sebbene in alcuni pazienti l'intensita' possa risultare grave e la durata maggiore. Si consiglia pertanto, quando il trattamento con fluvoxamina non sia piu' necessario, di procedere ad una riduzione graduale della dose.

Gravidanza e allattamento

I dati ottenuti da un limitato numero di gravidanze esposte all'uso del farmaco non evidenziano effetti avversi della fluvoxamina sulla gravidanza. Attualmente, nessun altro dato epidemiologico rilevante e' disponibile. Studi sulla riproduzione in animali sottoposti ad alte dosi non hanno messo in evidenza alcuna diminuzione nella fertilita', nella capacita' riproduttiva o effetti teratogenici nella prole. Deve essere esercitata cautela quando si prescrive il farmaco in gravidanza. Sono stati descritti casi isolati di sintomi da sospensione in neonati in seguito all'impiego della fluvoxamina alla fine della gravidanza. La fluvoxamina viene escreta nel latte materno in piccole quantita', pertanto il farmaco non deve essere somministrato a donne che allattino al seno.