Sintesi del foglietto illustrativo di 023145028 - SINEMET*50CPR 100MG+25MG

Denominazione

SINEMET COMPRESSE

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci antiparkinsoniani, sostanze dopaminergiche.

Principi attivi

Compresse 250 mg + 25 mg: levodopa 250 mg, carbidopa idrata 27 mg equivalente a 25 mg di carbidopa anidra. Compresse 100 mg + 25 mg: levodopa 100 mg, carbidopa idrata 27 mg equivalente a 25 mg di carbidopa anidra.

Eccipienti

Compresse 250 mg + 25 mg: cellulosa microcristallina, amido di mais, magnesio stearato, amido pregelatinizzato e indigotina E132. Compresse 100 mg + 25 mg: cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, amido di mais, magnesio stearato, giallo di chinolina E104.

Indicazioni

Trattamento della malattia di Parkinson e la sindrome parkinsoniana. E' utile nell'alleviare molti sintomi del parkinsonismo, soprattutto la rigidita' e la bradicinesia. E' utile nel trattamento del tremore, disfagia, scialorrea e instabilita' posturale, associati con la malattia e la sindrome di Parkinson. Allorche' la risposta terapeutica alla levodopa da sola sia irregolare ed i segni e sintomi della malattia di Parkinson non vengano uniformemente controllati durante la giornata, la sostituzione con il farmaco normalmente e' efficace nel ridurre le fluttuazioni della risposta. Riducendo alcuni effetti indesiderati della levodopa da sola, il farmaco fa si' che un maggior numero di pazienti ottenga un adeguato sollievo dai sintomi della malattia di Parkinson. E' indicato per i pazienti con malattia e sindrome di Parkinson ai quali vengono somministrate preparazioni vitaminiche contenenti piridossina.

Controindicazioni/eff.secondar

E' controindicato nei pazienti con ipersensibilita' ai principi attivi (levodopa e carbidopa) o ad uno qualsiasi degli eccipienti, nel glaucoma ad angolo stretto e nella fase acuta dell'infarto del miocardio. Poiche' la levodopa puo' attivare un melanoma maligno, non deve essere usata in pazienti con lesioni cutanee sospette non diagnosticate o con un'anamnesi di melanoma. Inibitori delle monoaminossidasi (eccetto bassi dosaggi di inibitori selettivi delle monoaminossidasi B) e sinemet compresse non devono essere somministrati contemporaneamente e la terapia con questi inibitori deve essere interrotta almeno due settimane prima dell'inizio della terapia. Il prodotto non deve essere somministrato nei pazienti di eta' inferiore ai 18 anni, in corso di gravidanza e durante l'allattamento.

Posologia

La compressa 250 mg + 25 mg compresse contiene 250 mg di levodopa e 25 mg di carbidopa anidra (rapporto di 10:1); 100 mg + 25 mg compresse contiene 100 mg di levodopa e 25 mg di carbidopa (rapporto di 4:1). Compresse delle due presentazioni possono essere somministrate separatamente o congiuntamente a seconda delle necessita' per il raggiungimento del dosaggio ottimale. Ogni compressa puo' essere dimezzata con uno sforzo minimo. Considerazioni generali: il dosaggio deve essere titolato secondo le necessita' individuali del paziente e cio' puo' richiedere un aggiustamento sia della dose individuale che della frequenza di somministrazione. Di solito dosi pienamente efficaci vengono raggiunte entro 7 giorni. Alcuni studi mostrano che la dopa-decarbossilasi periferica viene saturata dalla carbidopa con una dose di circa 70-100 mg/die. E' piu' probabile che i pazienti che ricevono dosi inferiori di carbidopa presentino nausea e vomito. Dato che si hanno risposte sia terapeutiche che indesiderate piu' rapidamente somministrando le compresse che somministrando levodopa, i pazienti devono essere seguiti attentamente durante il periodo di aggiustamento della dose. Specificamente i movimenti involontari si presentano piu' rapidamente con le compresse che con levodopa. L'insorgenza di movimenti involontari puo' richiedere una riduzione del dosaggio in alcuni pazienti, il blefarospasmo puo' essere un utile segno precoce di dosaggio eccessivo. In caso di anestesia generale, il trattamento puo' essere continuato finche' al paziente e' permesso di prendere liquidi e medicine per bocca. Se la terapia viene interrotta temporaneamente, il dosaggio abituale giornaliero puo' essere somministrato appena il paziente e' in grado di assumere medicine per via orale. Pazienti che non siano in trattamento con levodopa: il dosaggio iniziale ottimale per 100 mg + 25 mg compresse e' di una compressa tre volte al giorno, schema posologico che fa assumere al paziente 75 mg di carbidopa al giorno. La posologia puo' essere aumentata di una compressa al giorno, o a giorni alterni, come necessario, fino ad ottenere un dosaggio equivalente a otto compresse 100 mg + 25 mg. La dose usuale iniziale per 250 mg + 25 mg compresse e' mezza compressa una o due volte al giorno aumentando, se necessario, mezza compressa al giorno o a giorni alterni fino a che si ottenga una risposta ottimale. Pazienti in trattamento con levodopa: la levodopa deve essere interrotta almeno 12 ore prima di iniziare la terapia (24 ore per la levodopa in formulazioni ritardo). Deve essere preso in considerazione un dosaggio giornaliero che fornisca il 20% della precedente dose giornaliera di levodopa. Pazienti che stiano assumendo meno di 1500 mg di levodopa al giorno, devono iniziare con una compressa 100 mg + 25 mg tre o quattro volte al giorno. Il dosaggio iniziale suggerito per la maggior parte di pazienti che assumevano piu' di 1500 mg di levodopa e' di una compressa 250 mg + 25 mg compresse tre o quattro volte al giorno (per esempio, se il paziente riceveva 4 g di levodopa/al giorno, la posologia non deve superare le 3 compresse al giorno). Terapia di mantenimento: la maggior parte dei pazienti puo' essere mantenuta ad una posologia da 3 a 6 compresse al giorno; nessun paziente deve ricevere piu' di 8 compresse al giorno. Non si ottiene alcun vantaggio aumentando la dose di carbidopa oltre quella fornita da 8 compresse. Per un'inibizione ottimale della decarbossilazione extracerebrale della levodopa, dovrebbero essere assunti almeno dai 70 ai 100 mg di carbidopa al giorno. Vi e' una limitata esperienza circa una posologia giornaliera di carbidopa superiore ai 200 mg. Qualche paziente puo' aver bisogno di un'ulteriore dose di levodopa. I risultati ottenuti indicano che gli altri farmaci antiparkinsoniani (eccetto la levodopa) possono essere continuati sebbene possa essere necessario modificare la posologia.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per riparare il prodotto dalla luce.

Avvertenze

Puo' essere somministrato a pazienti gia' in trattamento con sola levodopa; tuttavia la levodopa da sola deve essere sospesa almeno 12 ore prima che venga iniziata la terapia. Deve essere somministrato ad una dose che fornisca circa il 20% della precedente dose di levodopa. I pazienti in trattamento dovranno assolutamente evitare di assumere dosi addizionali di levodopa, a meno che non siano state prescritte dal medico curante. Non e' raccomandato per il trattamento di reazioni extrapiramidali farmaco -indotte. I pazienti con psicosi in atto o all'anamnesi devono essere trattati con cautela. Come la levodopa, puo' causare movimenti involontari e disturbi mentali. Pazienti con una storia di gravi movimenti involontari o episodi psicotici quando trattati con sola levodopa devono essere osservati attentamente quando ad essa si sostituisca alle compresse. Si pensa che queste reazioni siano dovute ad un aumento della dopamina cerebrale dopo la somministrazione di levodopa; di conseguenza, l'impiego puo' causare una ricaduta. Tutti i pazienti devono essere attentamente controllati per lo sviluppo di modificazioni mentali, depressione con tendenza al suicidio o altri gravi comportamenti antisociali. La piu' rapida comparsa di elevati livelli di dopamina che si ottengono con la terapia in confronto a quella con la sola levodopa puo' dare luogo a precoci discinesie. Tali disturbi richiedono una riduzione del dosaggio. Deve essere somministrato con cautela a pazienti con grave malattia cardiovascolare o polmonare, asma bronchiale, malattia renale, epatica o endocrina. Deve essere posta attenzione nel somministrare a pazienti con storia di infarto del miocardio che presentino residue aritmie atriali, nodali o ventricolari. In tali pazienti, la funzione cardiaca deve essere controllata con particolare attenzione durante il periodo di aggiustamento iniziale del dosaggio. Come con la levodopa, esiste la possibilita' di emorragia del tratto gastrointestinale superiore in pazienti con una storia di ulcera peptica. Quando farmaci antiparkinsoniani sono stati sospesi bruscamente e' stata riportata una complessa sintomatologia simile alla sindrome neurolettica maligna che si manifesta con rigidita' muscolare, temperatura corporea elevata, modificazioni mentali ed aumento della creatininfosfochinasi sierica. Quindi i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione quando il dosaggio viene ridotto bruscamente o sospeso, specie se il paziente sta ricevendo neurolettici. I pazienti con una storia di convulsioni devono essere trattati con cautela. Il trattamento con levodopa-carbidopa e' stato associato a sonnolenza e ad episodi di attacchi di sonno improvviso, in qualche caso senza consapevolezza e senza segni premonitori. I pazienti in trattamento devono essere informati di queste eventualita' e avvertiti di usare cautela durante la guida o l'uso di macchinari. I pazienti che hanno manifestato episodi di sonnolenza e/o un episodio di sonno improvviso devono astenersi dalla guida e dall'uso di macchinari. Inoltre puo' essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia. Come per la levodopa, in caso di trattamenti prolungati e' opportuno praticare periodici esami della formula ematica e della funzionalita' epatica, renale e cardiocircolatoria. I pazienti con glaucoma cronico ad angolo aperto possono essere trattati con cautela, purche' la pressione endoculare sia ben compensata ed il paziente venga controllato attentamente durante la terapia. Melanoma: studi epidemiologici hanno mostrato che pazienti con malattia di Parkinson sono a piu' alto rischio di sviluppare un melanoma (da 2 a circa 6 volte maggiore) rispetto alla popolazione generale. Non e' chiaro se il maggior rischio osservato sia dovuto alla malattia di Parkinson o ad altri fattori, quali l'uso di farmaci per trattare la malattia stessa. Per le ragioni sopra esposte, si raccomanda a pazienti ed operatori sanitari di effettuare frequentemente e con regolarita' monitoraggi per la prevenzione di melanomi quando si usa il farmaco per qualsiasi indicazione. Idealmente, devono essere effettuate visite periodiche della pelle da parte di personale qualificato (es. dermatologi). Sono stati segnalati, casi di sindrome patologica del gioco d'azzardo, incremento della libido e ipersessualita', nei pazienti in trattamento con Agonisti della Dopamina, per il Morbo di Parkinson. Test di laboratorio. Alterazioni dei test di laboratorio comprendono: aumenti delle SGOT, della SGPT, della LDH, della bilirubina, della fosfatasi alcalina, nonche' aumenti dell'azotemia, della creatinina, dell'acido urico e positivita' al test di Coombs. L'anemia emolitica e' estremamente rara. Sono stati riportati: diminuzione dell'emoglobina e dell'ematocrito, aumento del glucosio sierico e dei globuli bianchi e presenza di sangue e batteri nelle urine.

Interazioni

Si deve porre attenzione quando i seguenti farmaci vengono somministrati in concomitanza a Sinemet. Antipertensivi: si puo' verificare ipotensione posturale sintomatica quando e' somministrato a un paziente gia' in trattamento con farmaci antipertensivi. Quindi, quando si inizia la terapia, puo' essere richiesto un aggiustamento del dosaggio del farmaco antipertensivo. Antidepressivi: raramente sono state segnalate reazioni indesiderate, comprendenti ipertensione e discinesia, derivanti dall'uso concomitante ad antidepressivi triciclici. Ferro: gli studi dimostrano una riduzione della biodisponibilita' della carbidopa e/o levodopa quando viene ingerita con solfato ferroso o gluconato ferroso. Altri farmaci: le fenotiazine e i butirrofenoni possono ridurre gli effetti terapeutici della levodopa. Inoltre, e' stato riportato che gli effetti terapeutici della levodopa nella malattia di Parkinson sono annullati dalla fenitoina e dalla papaverina. I pazienti che prendono questi farmaci devono essere attentamente controllati in relazione ad un'eventuale perdita della risposta terapeutica. Dato che la levodopa compete con certi aminoacidi, il suo assorbimento puo' essere compromesso in alcuni pazienti ad elevata dieta proteica. Inibitori delle monoaminossidasi (eccetto bassi dosaggi di inibitori selettivi delle monoaminossidasi B) e sinemet compresse non devono essere somministrati e la terapia con questi inibitori deve essere interrotta almeno due settimane prima dell'inizio della terapia.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati che possono riscontrarsi frequentemente in pazienti trattati sono quelli dovuti all'attivita' centrale neurofarmacologica della dopamina. Questi effetti, di solito, possono essere diminuiti mediante la riduzione della posologia. I piu' comuni effetti indesiderati sono: discinesie, inclusi movimenti coreiformi, distonici ed altri movimenti involontari e nausea. Spasmo muscolare e blefarospasmo possono essere considerati come sintomi premonitori per decidere una riduzione della posologia. Altri effetti indesiderati riportati negli studi clinici o durante l'esperienza post-marketing. Organismo in generale: sincope, dolore toracico, anoressia. Patologie cardiovascolari: irregolarita' cardiache e/o palpitazione, effetti ortostatici inclusi episodi ipotensivi, ipertensione, flebite. Patologie gastrointestinali: vomito, emorragia gastrointestinale, sviluppo di ulcera duodenale, diarrea, saliva scura. Patologie ematologiche: leucopenia, anemia emolitica e non emolitica, trombocitopenia, agranulocitosi. Ipersensibilita': angioedema, orticaria, prurito, porpora di Henoch-Schonlein. Patologie del sistema nervoso/Disturbi psichiatrici: sindrome neurolettica maligna, episodi di bradicinesia (il fenomeno on-off), capogiro, sonnolenza inclusa molto raramente eccessiva sonnolenza diurna e episodi di attacchi di sonno improvviso, parestesia, episodi psicotici incluse delusioni, allucinazioni e ideazione paranoide, depressione con e senza sviluppo di tendenze al suicidio, demenza, disturbi dell'attivita' onirica, agitazione, confusione, aumento della libido. Durante l'esperienza post-marketing in pazienti trattati con levodopa e/o agonisti dei recettori della dopamina sono stati segnalati raramente casi di sindrome patologica (compulsiva) del gioco d'azzardo. Patologie respiratorie: dispnea. Patologie della cute: alopecia, rash, sudore scuro. Patologie urogenitali: urina scura. Raramente sono state osservate convulsioni; non e' tuttavia dimostrata una correlazione causale con il farmaco. Esami diagnostici. Alterazioni in vari test di laboratorio si sono verificate con preparazioni a base di carbidopa-levodopa e possono verificarsi. Queste alterazioni comprendono aumenti dei valori dei test di funzionalita' epatica quali fosfatasi alcalina, SGOT (AST), SGPT (ALT), LDH, bilirubina, azotemia, creatinina, acido urico e test di Coombs positivo. Sono stati riportati: diminuzione dell'emoglobina e dell'ematocrito, iperglicemia, leucocitosi, presenza di batteri e sangue nelle urine. Preparazioni a base di carbidopa-levodopa possono causare una reazione di falsa positivita' per i corpi chetonici urinari quando si utilizza un test con striscia reattiva per la determinazione della chetonuria. Questa reazione non verra' alterata dalla bollitura del campione urinario. Si possono avere test di falsa negativita' quando si utilizzano metodiche della glucosio-ossidasi per la ricerca del glucosio nelle urine. Altri effetti indesiderati che sono stati riportati con levodopa o con le associazioni levodopa/carbidopa e che potrebbero essere dei potenziali effetti indesiderati della terapia sono i seguenti. Patologie gastrointestinali: dispepsia, secchezza delle fauci, alterazioni del gusto, scialorrea, disfagia, bruxismo, singhiozzo, disturbo e dolore addominale, stipsi, flatulenza, sensazione di bruciore della lingua. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: riduzione o aumento di peso, edema. Patologie del sistema nervoso/Disturbi psichiatrici: astenia, diminuzione dell'acuita' mentale, disorientamento, atassia, intorpidimento, aumento del tremore delle mani, crampi muscolari, trisma, attivazione di una sindrome di Horner latente, insonnia, ansieta', euforia, facilita' a cadere e anomalie dell'andatura. Patologie della cute: vampate, sudorazione aumentata. Organi di senso: diplopia, visione offuscata, pupille dilatate, crisi oculogire. Patologie urogenitali: ritenzione urinaria, incontinenza urinaria, priapismo. Miscellanea: debolezza, svenimento, stanchezza, cefalea, raucedine, malessere, vampate di calore, senso di eccitazione, ritmo respiratorio irregolare, melanoma maligno.

Gravidanza e allattamento

Non deve essere somministrato in gravidanza, in presunta gravidanza o durante l'allattamento.