Sintesi del foglietto illustrativo di 023075029 - ASCRIPTIN*20CPR DIV 300MG

Categoria farmacoterapeutica

Antitrombotico, antiaggregante piastrinico.

Indicazioni

Adulti. Prevenzione della trombosi coronarica: dopo infarto del miocardio, in pazienti con angina pectoris instabile, angina stabile cronica ed in pazienti con fattori di rischio multipli (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, obesita', diabete mellito, e familiarita' per cardiopatia ischemica); profilassi degli eventi ischemici occlusivi in pazienti con attacchi ischemici transitori (TIA) e dopo ictus cerebrale; prevenzione della riocclusione dei bypass aorto-coronarici, e dell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA); prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea, nei pazienti in emodialisi e nella sindrome di Kawasaki. Analgesico, antipiretico e antinfiammatorio nel reumatismo, nell'artrite reumatoide, nel mal di testa e di denti, nelle nevralgie, nei dolori muscolari, articolari e mestruali, nei sintomi influenzali e da raffreddore. Bambini e ragazzi di eta' inferiore ai 16 anni. Artrite reumatoide, malattia reumatica, malattia di Kawasaki e come antiaggregante piastrinico.

Controindicazioni/eff.secondar

Malattia ulcerosa gastro-duodenale. Ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico e ai salicilati. Diatesi emorragica. Bambini e ragazzi di eta' inferiore ai 16 anni. Dose > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza. Affezioni virali, come ad esempio varicella o influenza, a causa del rischio di sindrome di Reye.

Posologia

Adulti. Come antiaggregante piastrinico: 1 compressa o mezza al di' in un'unica somministrazione. Come analgesico, antipiretico, antireumatico: 1-2 compresse 2-4 volte al di', a giudizio del medico. Bambini e ragazzi di eta' inferiore ai 16 anni: dosi opportunamente ridotte secondo l'eta'. L'assunzione delle compresse contenenti acido acetilsalicilico deve avvenire preferibilmente a stomaco pieno, particolarmente quando sia necessario somministrare il prodotto a dosi elevate o per lunghi periodi di tempo. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Avvertenze

Come per ogni altro salicilato l'assunzione del prodotto deve avvenire a stomaco pieno. I sali di Mg e di Al riducono l'assorbimento enterico delle tetracicline: si raccomanda di evitarne l'assunzione in corso di terapie tetracicliniche per via orale. Utilizzare con prudenza in casi di asma e gotta. La somministrazione di Ascriptin dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'.

Interazioni

Si ricorda che la somministrazione di alcalinizzanti sistemici (ad es. bicarbonati) accelera l'escrezione dei salicilici riducendone l'efficacia terapeutica; la somministrazione contemporanea di probenecid o di acetazolamide ne riduce invece l'escrezione, facilitandone l'accumulo nel sangue; la posologia degli anticoagulanti puo' richiedere un riadattamento per effetto dell'associazione salicilica. I sali di Mg e di Al riducono l'assorbimento enterico delle tetracicline. Il farmaco puo' inoltre interagire con: anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree, ipoglicemizzanti. L'impiego preoperatorio puo' ostacolare l'emostasi intraoperatoria.

Effetti indesiderati

Possono comparire: disturbi oto-vestibolari (ronzii ecc.), disturbi gastrointestinali (dolori ecc.), fenomeni di ipersensibilita' (eruzioni cutanee ecc.), fenomeni emorragici (epistassi, gengivorragia, ecc.), ritardo di parto.

Gravidanza e allattamento

L'impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica poiche' l'acido acetilsalicilico puo' provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro, precoce chiusura del dotto di Botallo. Durante gli ultimi tre mesi e in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, sarebbe comunque opportuno evitare l'uso. Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. Dosi di 500 mg/die ed oltre: l'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. E' stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare) e disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza a un possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse o ad un'inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.