Sintesi del foglietto illustrativo di 022309013 - MANTADAN*20CPR 100MG

Denominazione

MANTADAN

Categoria farmacoterapeutica

Antivirali e farmaci antiparkinsoniani.

Principi attivi

Amantadina cloridrato.

Eccipienti

Amido, lattosio, talco, magnesio stearato.

Indicazioni

Morbo di Parkinson, parkinsonismi, bradipsichismi dell'eta' involutiva, anche su base arteriosclerotica, con o senza segni di interessamento extrapiramidale.

Controindicazioni/eff.secondar

Ipersensibilita' ai composti a base di amantadina o a uno qualsiasi degli eccipienti. Insufficienza cardiaca scompensata grave (stadio NYHA IV). Cardiomiopatie e miocarditi. Blocco atrioventricolare di grado II e III. Preesistente bradicardia inferiore a 55 battiti/min. Intervallo QT lungo (QTc secondo Bazett >420 ms) noto oppure onde U apprezzabili oppure sindrome congenita del QT lungo nell'anamnesi familiare storia di gravi aritmie ventricolari, compresa torsade de pointes terapia concomitante con budipina o con altri farmaci che determinano un prolungamento di QT. Riduzione dei livelli ematici di potassio e magnesio. Non deve essere usato in concomitanza ad altri farmaci che prolungano l'intervallo QT.

Posologia

Morbo di Parkinson, parkinsonismi, bradipsichismi dell'eta' involutiva: 1 compressa 2 volte al di' (mattino e mezzogiorno) e' adeguata nella maggior parte dei casi. La posologia deve comunque essere aggiustata dal medico tenendo conto delle terapie associate (levodopa, anticolinergici, ecc.) e della risposta individuale. Prima dell'inizio della terapia e a distanza di 1 e 3 settimane, si deve effettuare un ECG (50 mm/s) e determinare manualmente l'intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca (QTc) secondo Bazett. In caso di aumento del dosaggio in un momento successivo, si deve effettuare un ECG di questo tipo prima di tale aumento e a distanza di due settimane. Successivamente, si devono effettuare controlli ECG con cadenza perlomeno annuale. I pazienti con valori basali di QTc superiori a 420 ms o con un aumento di QTc superiore a 60 ms durante il trattamento oppure con intervalli QTc > 480 ms, nonche' con onde U apprezzabili devono essere esclusi dal trattamento. In questo modo, e tenendo presenti nel contempo le controindicazioni, e' possibile evitare l'effetto collaterale molto raro, ma pericoloso, della tachicardia ventricolare da torsade de pointes. In caso di terapia in associazione con altri farmaci antiparkinsoniani, la posologia deve essere aggiustata caso per caso. Nei pazienti anziani, a causa della ridotta clearance renale che determina piu' alti livelli plasmatici di amantadina, la dose consigliata e' di 100 mg al giorno. In linea di massima, nei pazienti con funzionalita' renale compromessa si deve adeguare il dosaggio all'entita' della riduzione della clearance renale. Clcr 80-60 ml/min: 100 mg ogni 12 ore. Clcr 60-50 ml/min: 200 mg da ottenere somministrando alternativamente una volta 1 compressa da 100 mg e una volta 2 compresse da 100 mg di amantadina cloridrato oppure 100 mg o 150 mg; ogni 2 giorni alternativamente oppure una volta al giorno. Clcr 50-30 ml/min: 100 mg 1 volta al giorno. Clcr 30-20 ml/min: 200 mg, 2 volte alla settimana. Clcr 20-10 ml/min: 100 mg 3 volte alla settimana. Clcr <10 e in emodialisi: 200 mg e 100 mg ogni settimana oppure ogni 2 settimane. Amantadina e' disponibile per la dialisi soltanto in misura limitata (ca. 5%). Le compresse devono essere ingerite con un po' di liquido, preferibilmente al mattino e al pomeriggio. L'ultima dose giornaliera deve essere assunta non oltre le ore 16. La durata del trattamento dipende dal tipo e dalla gravita' del quadro clinico e sara' stabilita dal medico curante. Evitare di sospendere bruscamente l'assunzione, poiche' altrimenti i pazienti parkinsoniani possono andare incontro a un forte peggioramento della sintomatologia extrapiramidale, che puo' arrivare fino alla crisi acinetica, e vi e' la possibilita' che si manifestino fenomeni da sospensione che possono arrivare fino al delirio.

Conservazione

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

Avvertenze

Non sono disponibili esperienze sufficienti nei bambini. Prima dell'inizio della terapia e a distanza di 1 e 3 settimane, si deve effettuare un ECG (50 mm/s) e determinare manualmente l'intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca (QTc) secondo Bazett. In caso di aumento del dosaggio in un momento successivo, si deve effettuare un ECG di questo tipo prima di tale aumento e a distanza di due settimane. Successivamente, si devono effettuare controlli ECG con cadenza perlomeno annuale. I pazienti con valori basali di QTc superiori a 420 ms o con un aumento di QTc superiore a 60 ms durante il trattamento oppure con intervalli QTc > 480 ms, nonche' con onde U apprezzabili devono essere esclusi dal trattamento. Nei gruppi a rischio di squilibri elettrolitici (es. terapia con diuretici, vomito e/o diarrea frequenti, utilizzo di insulina in situazioni di emergenza, malattie renali o stati di anoressia) e' necessario effettuare adeguati controlli di laboratorio e provvedere al ripristino dei relativi elettroliti, in particolare potassio e magnesio. Alla prima comparsa di sintomi quali palpitazioni, vertigini o sincopi, si deve sospendere l'assunzione ed esaminare il paziente, entro 24 ore, per rilevare un eventuale prolungamento di QT. Se non e' presente un prolungamento di QT, si puo' reintrodurre il prodotto, tenendo conto delle controindicazioni e delle interazioni. Nei pazienti portatori di pacemaker, non e' possibile determinare esattamente gli intervalli di QT. Pertanto, la decisione sulla terapia deve essere presa caso per caso, d'accordo con il cardiologo curante. Nei pazienti in trattamento concomitante con neurolettici e il prodotto, se questo viene sospeso bruscamente, vi e' il rischio che compaia una sindrome neurolettica maligna, che puo' costituire un rischio per la vita del paziente. In presenza di disturbi della funzionalita' renale, puo' verificarsi intossicazione. Nei pazienti con anamnesi di sindrome organica cerebrale e di convulsioni cerebrali, la somministrazione richiede particolare cautela, poiche' puo' verificarsi un peggioramento di singoli sintomi di malattia e possono manifestarsi convulsioni. I pazienti con malattie cardiocircolatorie note devono essere sottoposti a regolari controlli medici durante il trattamento concomitante. Alla prima comparsa di sintomi quali palpitazioni, vertigini o sincopi, si deve sospendere l'assunzione di amantadina ed esaminare il paziente, entro 24 ore, per rilevare un eventuale prolungamento di QT. Se non e' presente un prolungamento di QT, si puo' reintrodurre l'amantadina, tenendo conto delle controindicazioni e delle interazioni. Spesso, nei pazienti parkinsoniani si osservano sintomi di malattia quali ipotensione, scialorrea, sudorazione profusa, ipertermia, colpi di calore, accumulo di acqua e disturbi depressivi dell'umore, che devono essere trattati tenendo presenti gli effetti indesiderati e le interazioni del farmaco.

Interazioni

E' controindicata la somministrazione concomitante di amantadina insieme ad altri farmaci che provocano notoriamente un prolungamento dell'intervallo QT, fra cui, per esempio: alcuni antiaritmici della classe IA (es. chinidina, disopiramide, procainamide) e della classe III (es. amiodarone, sotalolo) alcuni antipsicotici (es. tioridazina, clorpromazina, aloperidolo, pimozide) alcuni antidepressivi triciclici e tetraciclici (es. amitriptilina) alcuni antistaminici (es. astemizolo, terfenadina) alcuni antibiotici macrolidi (es. eritromicina, claritromicina) alcuni inibitori della DNA girasi (es. sparfloxacina) antimicotici azolici e altri farmaci come budipina, alofantrina, cotrimoxazolo, pentamidina, ziprasidone o bepridil. Questo elenco puo' non essere completo. Prima di associare amantadina a un altro farmaco, se ne deve verificare la scheda tecnica per vedere se sia possibile un'interazione fra tale farmaco e amantadina dovuta al prolungamento di QT. Il medicinale puo' essere associato ad altri farmaci antiparkinsoniani. Per evitare effetti indesiderati (es. reazioni psicotiche) puo' risultare necessaria una riduzione del dosaggio degli altri farmaci o dell'associazione. Non sono disponibili studi mirati sulla comparsa di interazioni in seguito alla somministrazione del farmaco insieme ad altri farmaci antiparkinsoniani o antidemenza (es. levodopa, bromocriptina, memantina, triesifenidile ecc.). Anticolinergici (es. con triesifenidile, benzatropina, ioscina, biperidene, orfenadrina ecc.): potenziamento degli effetti collaterali degli anticolinergici (stati confusionali e allucinazioni). Simpatomimetici ad azione centrale indiretta: potenziamento dell'azione centrale di amantadina. Alcool: riduzione della tolleranza all'alcool. Levodopa (farmaco antiparkinsoniano): potenziamento dell'effetto terapeutico di entrambi i farmaci. Per questo motivo, levodopa puo' essere associata al farmaco. Altri farmaci antiparkinsoniani o antidemenza: memantina puo' aumentare l'effetto e gli effetti collaterali del medicinale. La somministrazione concomitante di diuretici del tipo dell'associazione triamterene/idroclorotiazide puo' ridurre la clearance plasmatica di amantadina e determinare concentrazioni plasmatiche tossiche. Si dovrebbe quindi evitare la somministrazione concomitante di tali farmaci.

Effetti indesiderati

Comunemente possono verificarsi disturbi del sonno, irrequietezza motoria e psichica, ritenzione urinaria in presenza di ipertrofia prostatica. In particolare nei pazienti anziani predisposti, il farmaco puo' provocare psicosi esogene con connotazione paranoide, accompagnate da allucinazioni ottiche. Tali effetti indesiderati possono manifestarsi piu' comunemente soprattutto se Mantadan viene associato ad altri farmaci antiparkinsoniani o antidemenza (es. levodopa, bromocriptina, memantina). Si osserva comunemente anche lo sviluppo di livedo reticularis (quadro di "marezzatura cutanea"), talvolta associata a edemi a carico delle gambe e delle caviglie. Si verificano comunemente nausea, vertigini, secchezza delle fauci, disturbi della regolazione ortostatica e raramente vista offuscata. Molto raramente , durante il trattamento con amantadina sono stati segnalati effetti indesiderati ematologici quali leucopenia e trombocitopenia. Molto raramente sono state riportate aritmie cardiache quali tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare, torsade de pointes e prolungamenti di QT. La maggior parte di questi casi si e' verificata in presenza di sovradosaggi, di determinate terapie associate o di fattori di rischio per aritmie cardiache. Molto raramente sono stati segnalati perdita temporanea della vista, aumento della sensibilita' alla luce e disturbi del ritmo cardiaco con tachicardia. In casi isolati, si e' inoltre osservata la comparsa di crisi epilettiche, perlopiu' associate a dosi superiori a quelle raccomandate. Molto raramente sono stati descritti mioclonie e sintomi di neuropatia periferica. Inoltre per la forma orale contenente amantadina cloridrato: Sono stati segnalati anche nausea, vomito, diarrea, dolori allo stomaco, anoressia e cefalea.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati relativi al passaggio attraverso la placenta. Vi sono esperienze insufficienti sulla somministrazione di amantadina a donne gravide. Vi sono alcune segnalazioni di bambini sani, ma anche di complicazioni della gravidanza e di cinque malformazioni (difetti cardiovascolari, riduzione degli arti). Negli studi condotti nell'animale, amantadina e' risultata embriotossica e teratogena. Il potenziale rischio per l'uomo non e' noto. Per questo motivo, amantadina deve essere impiegata in gravidanza soltanto in casi di estrema necessita'. In caso di terapia nel primo trimestre, si dovrebbe effettuare un'ecografia a fini diagnostici. Se amantadina viene prescritta a una paziente in eta' fertile, si dovrebbe esortare quest'ultima a contattare immediatamente il proprio medico qualora desideri intraprendere una gravidanza o sospetti uno stato di gravidanza. Amantadina viene escreta nel latte materno. Qualora la somministrazione del farmaco durante l'allattamento sia assolutamente necessaria, il neonato dovrebbe essere tenuto sotto osservazione per i possibili effetti del farmaco (eruzione cutanea, ritenzione urinaria, vomito). Se necessario, si deve sospendere l'allattamento.