Sintesi del foglietto illustrativo di 021502012 - CATAPRESAN*30CPR 150MCG

Categoria farmacoterapeutica

Antiipertensivo. Agonista dei recettori dell'imidazolina.

Indicazioni

Tutte le forme di ipertensione arteriosa.

Controindicazioni/eff.secondar

Ipersensibilita' accertata al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti e a pazienti con bradiaritmia grave causata o da malattia del nodo del seno o da blocco atrio-ventricolare di 2 o 3 grado.

Posologia

La dose deve essere individuata in funzione della risposta pressoria del singolo paziente. Compresse 150 mcg: indicate nell'ipertensione arteriosa lieve e moderata e, in particolare, nel trattamento dei pazienti anziani, che risultano piu' sensibili all'azione del farmaco. Si consiglia di iniziare il trattamento con mezza o una compressa al di', preferibilmente la sera; tale posologia si e' dimostrata efficace nella maggior parte dei pazienti trattati. In caso di risposta insufficiente, aumentare gradualmente il dosaggio fino a 3 compresse al di'. Compresse 300 mcg: indicate nelle forme di ipertensione arteriosa severa, come terapia di attacco, 1 compressa 2-3 volte al di'. In casi estremamente resistenti si possono impiegare dosi piu' elevate. Insufficienza renale: la dose deve essere corretta in funzione della risposta individuale all'antiipertensivo, che puo' essere molto variabile nei pazienti affetti da insufficienza renale; e' necessario un attento monitoraggio. Poiche' solo una minima frazione di clonidina viene eliminata mediante l'emodialisi routinaria, non vi e' alcuna necessita' di somministrare ulteriormente il farmaco dopo la dialisi.

Avvertenze

Deve essere somministrato con cautela in pazienti affetti da insufficienza coronarica di grado severo, insufficienza renale cronica, malattie cerebrovascolari, infarto miocardico recente e bradiaritmia lieve o moderata. La somministrazione in pazienti affetti da polineuropatia, malattia di Raynaud ed altre affezioni di tipo ostruttivo del circolo periferico va effettuata con estrema cautela; analoghe precauzioni andranno osservate in pazienti depressi o che abbiano sofferto di disturbi depressivi, essendo stati segnalati rari casi di insorgenza o accentuazione di tali disturbi. Non e' efficace nell'ipertensione da feocromocitoma. Durante la prima settimana del trattamento, l'azione ipotensiva del prodotto puo' accompagnarsi ad un effetto sedativo che si attenua durante la prosecuzione della terapia. L'eventuale sospensione del trattamento deve avvenire gradualmente con dosi a scalare, nell'arco di alcuni giorni, onde evitare un conseguente brusco aumento dei valori pressori con la classica sintomatologia (agitazione nervosa, cefalea, ecc.). Se e' necessario interrompere un concomitante trattamento a lungo termine con beta-bloccanti, e' opportuno sospendere prima il beta-bloccante e poi la clonidina. In pazienti che hanno manifestato reazioni cutanee locali, il passaggio alla terapia orale con clonidina potrebbe comportare l'insorgenza di rash diffuso. Il medicinale contiene lattosio non e' quindi adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.

Interazioni

La riduzione nella pressione arteriosa indotta dalla clonidina puo' essere potenziata dalla somministrazione concomitante di altri farmaci ipotensivi; questo puo' essere sfruttato dal punto di vista terapeutico somministrando altri tipi di antiipertensivi come diuretici, vasodilatatori, beta-bloccanti, calcio-antagonisti ed ACE-inibitori, ma non alfa1-bloccanti. I farmaci che inducono un aumento della pressione o una ritenzione idrica e di ioni sodio, come gli antinfiammatori steroidei, possono ridurre l'efficacia della clonidina. Le sostanze con attivita' alfa2-bloccante possono inibire gli effetti della clonidina mediati dai recettori alfa2 in modo proporzionale alla dose. La somministrazione concomitante di sostanze con attivita' cronotropa o dromotropa negativa come i beta-bloccanti o i glicosidi della digitale possono causare o potenziare i disturbi del ritmo nelle bradicardie; non e' da escludersi che possa causare o potenziare le disfunzioni vascolari periferiche. La somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici o neurolettici con attivita' alfa-bloccante puo' ridurre o annullare l'effetto antiipertensivo della clonidina e provocare o aggravare i fenomeni di alterazione della regolazione ortostatica. Gli effetti depressivi sul S.N.C. di farmaci, come pure di alcoolici, possono risultare potenziati dalla somministrazione contemporanea di clonidina.

Effetti indesiderati

La maggior parte degli effetti indesiderati sono lievi e tendono a diminuire nel corso della terapia e i piu' frequenti sono sedazione e secchezza delle fauci. Talvolta sono stati osservati, inoltre, costipazione, nausea e vomito, cefalea, malessere, impotenza, riduzione della libido, ginecomastia, disturbi dell'ortostatismo, parestesia alle estremita', sindrome di Raynaud, dolore alle ghiandole parotidi, secchezza della mucosa nasale e riduzione del flusso lacrimale (attenzione per i portatori di lenti a contatto), reazioni cutanee quali rash, orticaria, prurito e alopecia. Possono infine manifestarsi disturbi del sonno, incubi, depressione, disturbi percettivi, allucinazioni, confusione e difficolta' nell'accomodazione. Sono stati osservati casi estremamente rari di pseudo-ostruzioni del grande intestino nei pazienti predisposti. La clonidina puo' causare o aggravare disfunzioni causanti bradiaritmie, quali bradicardia sinusale o blocco atrio-ventricolare. Molto raramente sono stati riportati fenomeni di aumento transitorio della glicemia.

Gravidanza e allattamento

Durante la gravidanza va somministrato solo nei casi di effettiva necessita'. La clonidina passa la barriera placentare e puo' ridurre il ritmo cardiaco del feto. Dopo il parto potrebbe verificarsi un transitorio aumento nella pressione arteriosa del neonato. Non vi sono dati sufficienti riguardanti l'effetto a lungo termine dell'esposizione prenatale al farmaco. A causa della mancanza di dati disponibili, si sconsiglia la somministrazione durante l'allattamento.