Sintesi del foglietto illustrativo di 014159040 - MEDROL*20CPR 16MG

Categoria farmacoterapeutica

Corticosteroide con potente azione antiinfiammatoria e immunosoppressiva.

Indicazioni

Insufficenza corticosurrenale primaria o secondaria (l'idrocortisone o il cortisone sono i farmaci di prima scelta; gli analoghi sintetici possono essere usati in associazione con i mineralcorticoidi quando possibile; nell'infanzia l'integrazione con i mineralcorticoidi e'di particolare importanza). Iperplasia surrenale congenita. Ipercalcemia associata a neoplasie. Tiroiditi non suppurative. Somministrazione a breve termine come terapia additiva (per far superare al paziente un episodio acuto o una riacutizzazione) nelle seguenti condizioni: artrite psoriasica; artrite reumatoide (casi particolari possono richiedere una terapia di mantenimento a basse dosi); tenosinovite acuta aspecifica; spondilite anchilosante; borsite acuta e subacuta; artrite gottosa acuta. Durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in casi particolari di: lupus eritematosus sistemicus; cardite reumatica acuta. Pemfigo. Dermatite esfoliativa. Dermatite erpetiforme. Micosi fungoide. Eritema multiforme grave (Sindrome di Stevens-Johnson). Psoriasi grave. Per controllare condizioni allergiche gravi o debilitanti non trattabili in maniera convenzionale: rinite allergica stagionale o perenne; dermatite da contatto, dermatite atopica; asma bronchiale; malattia da siero; edema angioneurotico; orticaria. Processi infiammatori e allergici cronici ed acuti, gravi, che coinvolgono l'occhio ed i suoi annessi, quali: ulcere marginali corneali allergiche; congiuntivite allergica; herpes zoster oftalmico; cheratite; infiammazione del segmento anteriore; corioretinite; uveite posteriore diffusa e coroidite; neurite ottica; irite e iridociclite; oftalmia simpatica. Sarcoidosi. Sindrome di Loeffler non trattabile con altri mezzi terapeutici. Berilliosi. Tubercolosi polmonare diffusa o fulminante sotto opportuna copertura chemioterapica antitubercolare. Trombocitopenia idiopatica e secondaria negli adulti. Anemia emolitica acquisita (autoimmune). Eritroblastopenia. Anemia ipoplastica congenita (eritroide). Come terapia palliativa in : leucemie e linfomi negli adulti; leucemia acuta dell'infanzia. Per indurre la diuresi o una remissione della proteinuria nella sindrome nefrosica, senza uremia, di natura idiopatica o da lupus eritematosus. Meningite tubercolare con blocco subaracnoideo in atto o latente sotto copertura chemioterapica antitubercolare. Dermatomiosite sistemica (polimiosite). enfisema polmonare, nei casi in cui l'edema bronchiale o il broncospasmo abbiano un ruolo significativo. Fibrosi polmonare interstiziale diffusa (sindrome di Hamman-Rich). In associazione con diuretici per indurre una diuresi in caso di: cirrosi epatica con ascite, insufficienza cardiaca congestizia. Come coadiuvante nel trattamento della colite ulcerosa, sprue intrattabile, enterite regionale.

Controindicazioni/eff.secondar

Infezioni micotiche sistemiche. Ipersensibilita'nota o presunta ai componenti. Gravidanza, allattamento. Durante il trattamento con corticosteroidi i pazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Non effettuare altri procedimenti di immunizzazione in pazienti in terapia corticosteroidea, specialmente a dosi elevate, a causa dei possibili rischi di complicazioni neurologiche e di una diminuita risposta anticorpale. Cautela nei pazienti con herpes simplex oculare a causa di una possibile perforazione corneale. Gli steroidi devono essere usati con cautela nelle seguenti condizioni: coliti ulcerose aspecifiche, se vi e'pericolo di perforazione, di ascessi o di altra infezione piogena; diverticoliti; anastomosi intestinali recenti; ulcera peptica attiva o latente; insufficienza renale; ipertensione; osteoporosi; miastenia grave.

Posologia

Il dosaggio iniziale puo' variare da 4 a 48 mg al giorno a seconda della gravita' della malattia. Il dosaggio iniziale deve essere mantenuto regolato sino a che non si nota una risposta soddisfacente. Si deve sottolineare che le necessita' di dosaggio sono variabili e devono essere individualizzate sulla base della malattia che viene curata e sulla base della risposta del paziente.

Interazioni

Gli effetti del metilprednisolone possono essere ridotti dalla contemporeanea assunzione di rifampicina o di antiepilettici, come ad esempio i barbiturici o la fenitoina.Per contro, l' assunzione concomitante di troleandomicina, eritromicina o ketoconazolo puo'aumentare gli effetti del farmaco. L' effetto del metilprednisolone puo'essere aumentato anche dalla somministrazione di metotrexate, mentre metilprednisolone e ciclosporina A inibiscono il reciproco metabolismo.Sono stati segnalati anche casi di convulsioni in corso di trattamento con ciclosporina e metilprednisolone ad alte dosi.L' assunzione contemporanea di metilprednisolone e salicilati vede l' efficacia di questi ultimi diminuita, e possono verificarsi, a volte, casi di salicismo all' interruzione della terapia steroidea. Il metilprednisolone, inoltre, puo'far precipitare crisi miasteniche in presenza di farmaci anticolinesterasici (neostigmina, piridostigmina).In caso di somministrazione contemporanea di farmaci anticoagulanti l'azione di questi ultimi puo'risultare aumentata o ridotta. E'pertanto consigliabile, in questi casi, aggiustare il dosaggio in base alla risposta clinica. L'azione glicomineralcorticoide del metilprednisolone, e in particolare l' effetto di ritenzione del sodio e di perdita del potassio, possono ridurre l' efficacia di una preesistente terapia antiipertensiva o potenziare la tossicita'dei diuretici o della digossina. Anche la risposta agli agenti ipoglicemizzanti (orali o insulina) risulta ridotta nei pazienti diabetici. Il metilprednisolone, infine, riduce l' efficacia a livello neuromuscolare del pancuronio, puo'determinare la necessita'di un aggiustamento della dose nei soggetti in trattamento con psicofarmaci (ansiolitici e antipsicotici), aumenta la risposta agli agenti simpaticomimetici (come ad esempio il salbutamolo) e puo'modificare i livelli ematici di teofillina.

Effetti indesiderati

Alterazioni del bilancio idroelettrolitico che in rari casi ed in pazienti predisposti possono arrivare all'ipertensione ed alla insufficienza cardiaca congestizia.Alterazioni muscoloscheletriche quali osteoporosi, miopatia, debolezza muscolare, fragilita'ossea. Sono stati segnalati alcuni casi di necrosi asettica della testa del femore e dell'omero.Complicazioni a carico dell'apparato gastrointestinale che possono arrivare fino alla comparsa o alla attivazione di un ulcera peptica, di una esofagite, di una pancreatite; aumento reversibile dei livelli degli enzimi epatici. Alterazioni cutanee quali ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilita'della cute, petecchie, ecchimosi, eritema facciale, aumento della sudorazione.Alterazioni neurologiche quali vertigini, cefalea ed aumento della pressione endocranica. Convulsioni. Disendocrinie, quali irregolarita'mestruali. Alterazioni della crescita nei bambini.Aspetto simil cushingoide. Interferenza con la funzionalita dell'asse ipofisi-surrene, particolarmente in momenti di stress. Diminuita tollerabilita'ai glucidi e possibile manifestazione di un diabete mellito latente nonche'aumentata necessita'di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici.Complicazioni oftalmiche quali cataratte posteriori subcapsulari ed aumentata pressione intraoculare, glaucoma, esoftalmo. Negativizzazione del bilancio dell'azoto per aumentato catabolismo proteico. Mascheramento di infezioni, attivazione di infezioni latenti, infezioni opportunistiche, reazioni di ipersensibilita', compresa anafilassi. Possono essere abolite le risposte ai test cutanei.